Un terremoto sul turismo: in Umbria calo di visitatori del 60%, ristoranti in campagna sul lastrico. E gli abitanti di Arquata protestano

I dati economici post terremoto confermano i danni al turismo in Umbria e nelle zone terremotate. Soffrono molto i ristoranti.

I cittadini di Arquata del Tronto protestano per chiedere alla politica di mantenere le promesse, arrivando a bloccare la Salaria. Un modo per far sentire la propria voce, mentre il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, ha ribadito che la ricostruzione resta una priorità assoluta. Ma la situazione resta molto problematica. Gli ultimi dati sul turismo indicano il sostanziale collasso delle strutture ricettive in Umbria. “Sono crollate del 64% le presenze dei turisti stranieri nell’Umbria terremotata a dicembre che con le vacanze di Natale è il momento più importante dell’anno”, ha riferito la Coldiretti sulla base dei dati forniti della Banca d’Italia. Nel complesso le cifre dell’intero 2016 parlano di una flessione di visitatori pari al 15%. Ma bisogna considerare che il terremoto ha distrutto molti borghi nella seconda parte dell’anno.

Il terremoto è stato un disastro soprattutto per gli agriturismi. “Le presenze sono praticamente azzerate per un crollo di oltre il 90% degli arrivi nelle aziende agricole situate nelle aree del cratere tradizionalmente vocate per vacanze, picnic e gite fuori porta in campagna, grazie alla bellezza dei paesaggi e alla qualità dell’offerta gastronomica”, ha sottolineato nella Coldiretti. Nella zona ci sono in totale 444 agriturismi, situati in gran parte nelle Marche. L’associazione degli agricoltori ha avanzato una richiesta per consentire il rilancio del turismo nelle aree terremotate: “Sarebbe importante prevedere la detraibilità delle spese sostenute dai turisti per i soggiorni nelle strutture ricettive agrituristiche che potrebbero essere considerate oneri deducibili a lato della dichiarazione dei redditi”.