Terroristi alle strette. Catturata la “mente” dell’attacco a Tunisi. In manette il leader dei terroristi. È caccia al terzo attentatore in fuga

Le forze di sicurezza tunisina hanno continuato a battere la pista dell’Isis e a una settimana dall’attentato al museo del Bardo di Tunisi, costato la vita a 21 turisti, quattro dei quali italiani, la svolta nelle indagini è arrivata. È finito in manette il capo della cellula di terroristi che ha messo a segno l’attentato.Il gruppo ideatore e realizzatore del piano sarebbe composto da 16 persone, di cui almeno due tunisini tornati in patria dai territori di combattimento in Siria a fianco dei jihadisti.

LA CELLULA
Il leader del gruppo, mandante e responsabile dell’attentato, sarebbe un tunisino residente abitualmente in Belgio. Dalle indagini emerge che la cellula che ha organizzato l’attentato sarebbe quella della brigata tunisina Okba Bin Nafaa, diretta dall’algerino Lokman Abou Sakher, che avrebbe dichiarato da pochi mesi fedeltà allo Stato Islamico, dopo essere stata legata ad Al Qaida Maghreb. Questa cellula sarebbe poi divisa in quattro gruppi distinti: il primo con il ruolo di individuare gli obiettivi e reperire informazioni utili; il secondo incaricato della logistica, fornitura armi e esplosivi; il terzo dedito all’azione vera e propria; il quarto incaricato di filmare l’attentato e poi metterlo in rete per la fase della rivendicazione dell’azione terroristica.

IN FUGA IL TERZO ATTENTATORE
Le forze speciali tunisine hanno ucciso nel blitz del Bardo due terroristi appartenenti al terzo gruppo, quello dedito all’azione vera e propria, ovvero Jaber Kachnaoui e Yassine Labidi, mentre il terzo componente del commando, ricercato, Maher Bin Al-Moulidi Al-Qaidi è ancora in fuga, anche se pare non abbia avuto il tempo o l’audacia necessaria per partecipare materialmente all’attentato. La polizia tunisina ha arrestato, invece, alcune persone intente a filmare l’azione per metterla poi sulle pagine internet di Okba Ibn Nafaa.

LA MARCIA
Domenica a Tunisi si terrà la marcia internazionale contro il terrorismo. Lo slogan sarà “Le monde est Bardo”. Attese nella capitale molti leader mondiali, tra cui il presidente francese François Hollande. Ci sarà anche Laura Boldrini, presidente della Camera. “Le monde est Bardo” vuole essere un messaggio forte per affermare la volontà della Tunisia di superare gli avvenimenti del Bardo e sconfiggere il terrorismo.

L’EUROPA
Una lotta, quella al terrorismo, lunga e difficile e che ha bisogno del supporto internazionale. A una settimana di distanza dall’attentato, l’Unione europea evidenzia la minaccia della Libia e la necessità di riformare polizia e gestione delle frontiere. L’Europa è consapevole di quanto il rischio terrorismo sia concreto e vicino. Nell’ultimo rapporto annuale sulle relazioni con i Paesi partner vicini, l’Europa si dice “decisa a rafforzare la sua cooperazione con la Tunisia nella lotta contro il terrorismo”. Ma l’Unione europea ha anche una lista di raccomandazioni per le autorità tunisine. Tra queste, accanto all’invito “ad attuare la nuova Costituzione e a preparare le elezioni locali e regionali”, c’è l’urgenza di “politica e misure per la riforma del settore della sicurezza, specie di polizia e gestione delle frontiere”.