Come funzionano i test salivari per il Coronavirus. Via libera dal Ministero della Salute all’utilizzo come alternativa ai tamponi

Il ministero della Salute dà il via libera ai test salivari per il coronavirus. La nuova circolare sull'"uso del test molecolare e antigenico su saliva"

Come funzionano i test salivari per il Coronavirus. Via libera dal Ministero della Salute all’utilizzo come alternativa ai tamponi

Il ministero della Salute dà il via libera ai test salivari per il coronavirus. La nuova circolare sull'”uso del test molecolare e antigenico su saliva ad uso professionale per la diagnosi di infezione da Sars-CoV-2″ arriva dal direttore generale della Prevenzione Gianni Rezza.

Come funzionano i test salivari per il coronavirus

“Il campione di saliva può essere considerato un’opzione per il rilevamento dell’infezione da Sars-CoV-2 in individui asintomatici sottoposti a screening ripetuti per motivi professionali o di altro tipo”. Oppure “per aumentare l’accettabilità di test ripetuti, in particolare: se vengono sottoposti a screening individui molto anziani o disabili e in caso di carenza di tamponi”, sottolinea la circolare indicando quando usare il test salivare molecolare.

Nella circolare sui test salivare i tecnici del ministero evidenziano come “l’uso della saliva per la diagnosi di infezione da Sars-CoV-2 prevede un metodo di raccolta non invasivo. Tuttavia la corretta raccolta del campione salivare è un passaggio cruciale. I campioni di saliva possono essere eterogenei (saliva orale, saliva orofaringea posteriore) e le diverse tecniche e sedi di raccolta possono avere un impatto sulla sensibilità del metodo. Inoltre i campioni di saliva possono essere mucosi e viscosi, determinando difficoltà di lavorazione con i metodi e le attrezzature automatizzate di estrazione dell’Rna o di estrazione/amplificazione esistenti”.

La circolare del ministero sui test salivari per il coronavirus in pdf

Il test salivare cerca il coronavirus nella saliva, anziché in naso o gola come il tampone tradizionale. Può essere eseguito da soli, senza infermieri. In alcune versioni si tiene un piccolo cilindro di
cotone un minuto in bocca, in altre si versa della saliva in una provetta. Il campione è sigillato fino al laboratorio e analizzato con gli stessi strumenti del tampone tradizionale. La pcr che rileva il genoma del virus. Rispetto al normale tampone dà risultati meno standardizzabili.

Test salivare: in cosa consiste e quando si usa

La circolare del ministero della Salute pubblicata ieri ne autorizza l’uso in alcune situazioni specifiche, proprio perché la sensibilità è inferiore al  normale tampone molecolare. Si parla in particolare di “individui asintomatici sottoposti a screening ripetuti” o di disabili. Secondo la circolare, il salivare va fatto “preferibilmente entro i primi cinque giorni dall’inizio dei sintomi”. Questo perché nella prima fase dell’infezione il virus è presente soprattutto nella bocca. In seguito si sposta nel naso e nelle vie aeree più basse. Ma se la funzione del test salivare è soprattutto quella di screening, è normale che venga usato per rilevare infezioni nella fase più prematura possibile.

Alcuni paesi  richiedono a volte che il prelievo avvenga in circostanze precise, ad esempio al risveglio. In Italia non c’è una regola. L’analisi in laboratorio è identica a quella del tampone tradizionale: il costo non cambia (10-15 euro). Il test salivare taglia i costi del prelievo, che non è più affidato a infermieri bardati e protetti. Il trasporto dei campioni però deve essere affidato a ditte specializzate nella manipolazione di materiali biologici.

La prospettiva è che alla maturità o a settembre, con la riapertura delle scuole, la vaccinazione degli adulti riduca il numero di tamponi tradizionali e ci si possa concentrare sugli screening nelle scuole – dove gli alunni non saranno ancora vaccinati – con i test salivari. Inoltre, “la saliva è stata valutata come possibile substrato per i test antigenici basati su strumentazione automatica di laboratorio, con lettura in chemiluminescenza – conclude la circolare – Al momento, il repertorio disponibile di tali test marcati Ce-Ivd per la matrice salivare è limitato, ma è in corso di ampliamento. Il confronto con il test molecolare indica per la saliva una sensibilità simile a quella osservata per il tampone nasofaringeo”.