Torna il terrore degli attentati di mafia, il tritolo sequestrato a Bari doveva uccidere il procuratore di Napoli Colangelo

Mezzo chilo di tritolo per uccidere il procuratore di Napoli, Giovanni Colangelo. È la terribile rivelazione di un pentito legato alla Sacra Corona Unita

Mezzo chilo di tritolo per uccidere il procuratore di Napoli, Giovanni Colangelo. È questa la terribile rivelazione fatta da un collaboratore di giustizia legato alla Sacra Corona Unita pugliese, in merito al sequestro di esplosivo fatto a Bari a fine aprile. L’uomo ha appreso del piano per uccidere il magistrato durante la sua detenzione. L’attentato a Colangelo sarebbe stato progettato a Gioia del Colle, in provincia di Bari.

L’esplosivo era stato rinvenuto infatti proprio a Gioia del Colle, nei presso di un albero vicino alla villa in cui vive Monti Condesnitt. E oggi con la confessione del collaboratore di giustizia, che sta raccontando agli inquirenti alcuni dettagli dell’organizzazione criminale pugliese, si chiude il cerchio.

L’operazione di sequestro del tritolo aveva portato anche al fermo di cinque persone, tra cui Amilcare Monti Condesnitt, di mestiere giostraio, ritenuto il capo della banda che trafficava armi e droga tra Puglia e Basilicata. Le indagini sono scattate lo scorso febbraio dopo il tentato omicidio di Giuseppe Drago, giovane con qualche precedente penale per spaccio, che comunque è riuscito a sopravvivere all’agguato avvenuto in via dell’Amicizia.

Sulla vicenda sta continuando a indagare il pm antimafia di Bari, Roberto Rossi, che ha seguito da vicino l’inchiesta che ha portato all’arresto della banda grazie anche alle intercettazioni ambientali.