Torna la Venere di Pistoletto. Ed è scontro sui fondi del Comune

Torna la Venere degli Stracci di Pistoletto a Napoli, ma la destra contesta lo stanziamento di 170mila euro.

Torna la Venere di Pistoletto. Ed è scontro sui fondi del Comune

Donata, anzi no. La Venere degli Stracci torna in piazza Municipio a Napoli dopo le fiamme e le polemiche. Questa mattina il sindaco Gaetano Manfredi e l’artista Michelangelo Pistoletto presentano alla città la statua che guarda su un cumulo di stracci. Doveva essere il frutto della raccolta fondi pari a 200mila euro dopo l’incendio del 12 luglio. Invece con la determina numero 4 del 9 febbraio l’Amministrazione stanzia circa 170mila euro alla Onlus dello stesso Pistoletto. Eppure quattro mesi fa si fece riferimento preciso a una donazione dell’artista anche attraverso il crowdfunding promosso dall’associazione “AltraNapoli” onlus.

Il giorno dell’inaugurazione dopo il rogo di luglio e le polemiche per la nuova installazione della Venere

A lanciare le prime accuse è il magistrato e consigliere comunale Catello Maresca, avversario di Gaetano Manfredi alle scorse elezioni amministrative: “complimenti al sindaco Manfredi e alla sua Giunta per un ritorno di cui nessuno sentiva la mancanza. Questi soldi non potevano servire per dare servizi migliori ai cittadini, per non chiudere le scuole, per migliorare il verde pubblico, per la pulizia delle strade, per una maggiore sicurezza?”, domanda Maresca.

Lo stesso pm ha poi ironizzato sulla sua pagina social postando un fotomontaggio che ritrae la Venere sulla voragine di via Morghen: “è il manifesto della Giusta Manfredi, Napoli cade a pezzi e loro pensano a buttare altri 170mila euro per una cosa inutile e decontestualizzata. Vorrei capire quale turistta verrà a qui per vederla e mi piacere sapere chi si ricorderà di due stracci che con le alte temperature diventeranno sporchi e puzzolenti”.

Il riferimento è alla durata dell’installazione che si protrarrà fino a fine giugno. Il primo cittadino, inoltre, aveva anche preso l’impegno che l’opera sarebbe stata “sorvegliata” per evitare ulteriori episodi di vandalismo o di emulazione dopo quello di luglio. Sulla stessa lunghezza d’onda è anche Forza Italia in consiglio comunale con Salvatore Guangi: “siamo stati e siamo molto critici perchè questi soldi andavano spesi in un altro modo e ci sono tante priorità che vanno salvaguardate invece di questa statua nel deserto. Lo ribadiremo anche in consiglio comunale: quest’opera andava bypassata”.

Al centro dello scontro c’è la determina del 9 febbraio in cui si stanziano altri 170mila euro per l’opera in piazza Municipio

La Lega, invece, punta su quale sarà la capacità di garantire la sicurezza dopo il rogo di luglio: “le installazioni artistiche impreziosiscono sempre. E nel caso di Napoli, – afferma il capogruppo leghista in consiglio regionale Severino Nappi – città ricca di storia e di cultura, possono rappresentare un ulteriore fattore di attrattiva sia per i turisti che per i partenopei. Ma l’arte e tutti i luoghi simbolo di una città vanno curati e difesi. Speriamo che il Comune, dopo il rogo dello scorso luglio, abbia imparato la lezione e metta in campo misure serie per evitare altri episodi di danneggiamento, che per giunta arrecano gravi danni di immagine oltre che economici”.

A difesa della scelta del sindaco Manfredi è il consigliere di maggioranza Gennaro Esposito: “non so se i soldi sono tanti o pochi – afferma – so che è un’opera capace di attirare l’attenzione dei napoletani e credo sia positivo. Le polemiche sono sterili perchè le voci per le buche riguardano altri capitoli del bilancio. Le risorse sulla cultura sono prese dalla tassa di soggiorno”. Ora parola ai cittadini e ai turisti con la speranza che gli “stracci” ora siano ignifughi.