Tornano a crescere i contagi. Sotto osservazione i nuovi focolai. Oltre alla Lombardia e al Veneto trend in aumento in Emilia Romagna, Lazio e Toscana

Torna l’incubo contagi e nuovi focolai. I dati epidemiologici degli ultimi giorni registrano, infatti, un trend di crescita costante, non solo in Lombardia e Veneto, dove il Coronavirus continua a circolare, ma ora a preoccupare le autorità sanitarie ci sono anche i cluster individuati in Emilia Romagna, Toscana e Lazio (dove l’indice Rt è tornato sopra a 1). Solo cinque le regioni dove non si sono registrati nuovi malati (Marche Sardegna, Val d’Aosta, Molise e Basilicata).

Ieri, secondo i dati resi noti dal ministero della Salute (qui la mappa), i nuovi contagiati erano 235 (223 venerdì) a fronte di circa 51mila tamponi processati nelle ultime 24 ore, 26mila in meno rispetto a venerdì. Di questi 95 sono stati individuati in Lombardia, pari al 40% del totale, mentre 51 in Emilia Romagna, di cui 40 senza sintomi, legati a due focolai attivi. Stabile il numero delle vittime, 21 tra venerdì e sabato. I pazienti ancora alle prese con il Covid-19 sono attualmente 14.621,

“Il virus – ha detto il vice ministro della Salute, Pierpaolo Sileri – circola, anche se di meno. Lo scopriranno gli scienziati se è meno aggressivo o mutato. L’evidenza è che i focolai sono sparsi ed ognuno è una battaglia. Si vince controllandoli ed evitando che si estendano. Questo è quello che ci aspetta nei prossimi mesi. Una Rsa, un paese, dobbiamo abituarci a questo ma l’evidenza clinica è rassicurante”. “Non possiamo permetterci di abbassare la guardia ma dobbiamo affrontare la situazione senza vivere nel terrore. La serenità di chi conosce questo nemico invisibile e di chi si è attrezzato per reagire in modo più efficace” ha detto, invece, il premier, Giuseppe Conte.

“I numeri di oggi – ha commentato sabato il virologo dell’Università di Milano, Fabrizio Pregliasco – e la notizia di tanti piccoli focolai in Italia preoccupano un po’, ma si tratta di una situazione di grande attenzione, non di pericolo. E non abbiamo a che fare con una seconda ondata. Il fatto è che il virus, seppur in modo limitato, continua a circolare ed è fondamentale intercettare e spegnere subito i focolai, mantenendo alta la guardia sui casi importati dall’estero”.

Trend in crescita anche nel Lazio dove, sempre tra venerdì e sabato, sono stati individuati 31 nuovi contati, 14 dei quali a Roma città. “L’aumento dei casi – ha detto l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato – deriva principalmente dai casi di importazione e da un abbassamento del livello di attenzione. Sono 10 i casi relativi ad attività di screening pre-ricovero ospedaliero. Lo dico da giorni, vi è un calo di tensione e questo produce inevitabilmente un aumento dei casi e registriamo un abbassamento anche dell’età dei contagi”.