Tornano mascherine e lockdown, nel nuovo pandemico delle destre le stesse limitazioni del Covid

Il piano pandemico non cambia: anche con le destre, in caso di emergenza torneranno sia le mascherine che il lockdown.

Tornano mascherine e lockdown, nel nuovo pandemico delle destre le stesse limitazioni del Covid

Le mascherine e il lockdown sono solo un lontano ricordo. E per le destre oggi al governo sono sempre sembrate scelte a cui opporsi. Eppure nel nuovo piano pandemico del ministero della Salute le misure previste sono le stesse applicate durante il Covid. 

Tornano tutte le misure a cui la destra si è opposta durante la pandemia: il distanziamento, le mascherine, l’igiene delle mani e anche la chiusura delle scuole. A riportare i primi dettagli del piano, che ormai sembra essere quasi pronto, è la Repubblica. 

Il piano pandemico delle destre: tornano mascherine e lockdown

Il piano riguarda il periodo che va dal 2024 al 2028 e ricalca in gran parte quello degli anni precedenti, redatto e valido fino al 2023. Anche perché a scriverlo sono soprattutto tecnici e quindi è normale che il documento sia simile e si basi sulle stesse evidenze. 

Non ci sono dettagli, al momento, sul finanziamento del piano: non sono previste risorse apposite. Nel piano si indicano tutti gli scenari possibili, alcuni dei quali già effettivamente vissuti durante il Covid. Dal punto di vista delle misure di prevenzione ritroviamo tutto ciò che già conosciamo: i test diagnostici, la chiusura di scuole e attività lavorative non essenziali, il distanziamento fisico, la quarantena, l’isolamento, la limitazione degli assembramenti e anche le tante odiate mascherine e la limitazione agli spostamenti, fino al lockdown. 

Sul lockdown, in effetti, si prova a introdurre misure meno stringenti: quando si parla di isolamento di intere comunità e di interruzioni di alcune attività si sottolinea infatti che misure di questo genere siano “difficilmente sostenibili” per lunghi periodi “sia sul benessere della popolazione che sulla sostenibilità economica”. Anche se sono misure da considerare. Prioritario, inoltre, anche l’approvvigionamento del vaccino nel caso in cui ne esista uno, considerando i gruppi prioritari a cui somministrarlo, proprio come avvenuto durante il Covid.