Tortura alla Diaz, il poliziotto che aveva mentito sulla coltellata del no-global punito con una multa da 47 euro. Nemmeno un divieto di sosta

Meno di 50 euro. Nemmeno un divieto di sosta. Questa è la vergognosa sanzione disciplinare comminata a un agente responsabile del massacro alla scuola Diaz.

Meno di 50 euro. Nemmeno un divieto di sosta, per intenderci. Per la precisione parliamo di 47,57 euro. Questa è l’incredibile e vergognosa sanzione disciplinare comminata agli agenti e funzionari responsabili della macelleria messicana e delle false prove della scuola Diaz. Come raccontano oggi Corriere della Sera e Il Fatto Quotidiano, dopo l’irruzione della polizia nella scuola Diaz durante il G8 di Genova nel 2001, l’agente Massino Nucera dichiarò di essere stato accoltellato da un no-global e mostrò il suo giubbotto lacerato. Non era vero. Tutto inventato di sana pianta per dare una piccola giustificazione alla violenza di Stato contro innocenti, manco si fosse nella peggiore dittatura del mondo. Come scrivono le sentenze passate in giudicato Nucera aveva “accusato di tentato omicidio una persona non identificata sapendola innocente”, e si era procurato da solo o con l’aiuto di un altro agente i maldestri tagli sul giubbotto. Per questo è stato condannato per falso a tre anni e quatto mesi ma la prescrizione si è portata via tutto.

Dopo la sentenza di Cassazione del 2012 l’organo disciplinare della polizia ha valutato la sanzione da comminare a Nucera ed è arrivata la decisione: l’aver dichiarato il falso al fine di “giustificare la violenza” contro persone indifese e aver falsamente dichiarato che ci fu alla scuola Diaz “resistenza armata”  vale per Nucera un mese di sospensione dallo stipendio. E invece nemmeno questo. Perché dopo la prima decisione, nel 2014 il capo della Polizia ha riconsiderato la sanzione: basta un giorno di sospensione, a conti fatti 47 euro. E basta così. Casomai in quel giorno di ferie Nucera si sarà andato a leggere tutti i fascicoli delle testimonianze rese dalle vittime alla Diaz e a Bolzaneto, le grida, gli sputi, le manganellate, le violenze alle donne e agli uomini, le tirate di capelli, il sangue, e i cori fascisti pro-Mussolini. Così, giusto per ricordare, estasiato, i bei tempi andati. Chapeau.