Tra inchieste giudiziarie e sanità allo sfascio, ecco l’eredità di Solinas

La Lega non rinuncia al bis di Solinas, ma tra inchieste giudiziarie e sanità allo sfascio il presidente uscente è in caduta libera.

Tra inchieste giudiziarie e sanità allo sfascio, ecco l’eredità di Solinas

La peggior giunta della storia isolana. Così ieri la deputata dei Progressisti sardi, Francesca Ghirra, ha definito la compagine capitanata dal sardista-leghista Christian Solinas, che tanto sta facendo agitare l’intero centrodestra. Nonostante gli ampi giudizi negativi, il Capitano Matteo Salvini sembra intenzionato a non mollare sul nome di Solinas. È lui che – salvo accordi dell’ultimo minuto – vuole come candidato per la presidenza della Regione e non quello scelto da Fdi, l’attuale sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu. Tanto deciso, da minacciare da giorni di far saltare l’intero accordo con gli alleati sui candidati di tutte e quattro le regioni che andranno al voto a breve.

Solinas in caduta libera

Ma perché tanta determinazione? Solinas ha governato così bene, da meritarsi la ricandidatura? A giudicare dall’umore dei sardi, la risposta è no. Solinas risulta il governatore meno amato d’Italia, secondo il Governance Poll 2023. Ultimo, con un indice di gradimento che raggiunge di poco il 35% (- 4,5% rispetto all’anno precedente). Non che Truzzu sia messo meglio, inchiodato all’85° posto tra i sindaci dei capoluoghi di Provincia, con un non invidiabile -7,1% rispetto al giorno della sua elezione (50,1% nel 2019, 43% nel 2023).

A favore di Solinas non gioca la disastrosa situazione sanitaria dell’isola, dove curarsi è un’utopia. Ne sanno qualcosa i pazienti del reparto di Oncoematologia pediatrica dell’ospedale Microcitemico di Cagliari, costretti per settimane a non poter rimuovere il catetere venoso centrale, perché, a causa di una dissennata riorganizzazione sanitaria voluta dalla Regione, erano rimasti senza anestesisti pediatrici. O ancora, gli abitanti di Oristano, che si sono ritrovati senza guardia medica, tanto da essere stati la patria dei “medici in affitto”. Ma è soprattutto il cursus honorum penale a giocare a sfavore di Solinas. Il nome del governatore, infatti, campeggia su numerosi fascicoli in Procura.

La prima indagine, per la quale si sta celebrando il processo, lo vede accusato di abuso d’ufficio e concussione per la nomina a dg regionali di due persone a lui vicine prive dei titoli necessari. Ed è sempre una nomina, quella di Roberto Raimondi a dg dell’Eni Cbc a 150 mila euro l’anno di stipendio, a inguaiare nuovamente Solinas nel 2023. Per il pm Vacca in cambio della promozione di Raimondi, il presidente avrebbe ricevuto una laurea ad honorem in Medicina, alcune lezioni all’Università di Tirana e una cattedra alla Link University di Roma. Solinas è indagato per corruzione e riciclaggio anche per una vicenda immobiliare: per i magistrati, avrebbe firmato almeno un compromesso di vendita di un suo terreno con un fornitore della Regione, incassando una caparra da 250 mila euro, senza però perfezionare mai il rogito. Ora la procura intende sapere che fine anno fatto quei soldi, anche a fronte dei numerosi appalti pubblici affidati dalla Regione e dalle sue controllare proprio al (non) acquirente dei terreni.

Di male in peggio

Nell’ambito di quell’indagine, fece molto scalpore la coincidenza del furto del computer dalla propria auto denunciato da Solinas proprio la notte prima che la Guardia di Finanza glielo sequestrasse per ordine dei pm… Solinas è indagato anche in un altro procedimento insieme con altre 21 persone, tutte appartenenti al suo “cerchio magico”, per accuse che vanno a vario titolo dalla corruzione, all’abuso d’ufficio, passando per il falso e l’induzione indebita. Insomma, nei 5 anni di mandato Solinas ha dato molto lavoro, soprattutto ai cronisti di giudiziaria. Circa il suo avversario Truzzu, le principali critiche arrivano proprio dagli abitanti di Cagliari (fuori dai confini cittadini in pochi conoscono questo impiegato comunale prestato alla politica), i quali gli imputano una gestione dissennata della città. Da anni il capoluogo è oggetto di lavori di “restyling”, per valorizzare i quali, Truzzu non ha esitato a comprare numerose pagine pubblicitarie sui giornali dell’isola. Un’operazione di automarketing a pochi giorni dal voto, svelata da La Notizia, che ha acceso la polemica politica.