Traditi dal Superbonus. Solo Conte scende in piazza per difenderli

Imprese, famiglie e lavoratori, si sono ritrovati a Roma per chiedere di riavviare il meccanismo dei crediti del Superbonus.

Sul Superbonus il governo continua a navigare a vista. Da una parte decide di non prorogare fino a fine anno i termini per poter avere il beneficio al 110%, dall’altra assicura il lavoro sullo sblocco dei crediti. Ma di questo esecutivo sono in pochi oramai a fidarsi. E così ieri imprese, famiglie e lavoratori, si sono ritrovati a Roma, a Piazza Santi Apostoli, per chiedere di riavviare il meccanismo dei crediti.

Imprese, famiglie e lavoratori, si sono ritrovati a Roma per chiedere di riavviare il meccanismo dei crediti del Superbonus

A farsi portavoce delle istanze di così tante persone messe in seria difficoltà dal pasticciaccio normativo fatto dall’attuale governo, in perfetta continuità col lavoro di chi lo ha preceduto, è stato Giuseppe Conte, leader di quel Movimento Cinque Stelle che è il padre dell’incentivo che ha fatto da volano all’economia.

“Visto che il governo non va e non ascolta le piazze portiamo noi le piazze dal governo, in modo da favorire il dialogo e non lasciare imprese, professionisti e privati nella disperazione”, ha detto Conte dopo essere stato a Palazzo Chigi per consegnare la petizione sul Superbonus che gli era stata affidata dai manifestanti e firmata dalle aziende che si sono unite nella Class action nazionale dell’edilizia.

Intanto il M5S fa sapere che presenterà alla legge di Bilancio un emendamento per costituire un sistema informatico di certificazione dei crediti fiscali in grado di garantirne la successiva cessione plurima, in modo del tutto virtuoso. Si prevede in particolare che la certificazione venga perfezionata dall’Agenzia delle entrate, o da altri enti certificatori eventualmente individuati dal ministero dell’Economia, entro trenta giorni dalla data di ricezione dell’istanza da parte del contribuente.