Trans pestata a Milano. È bufera sui quattro agenti picchiatori

Un video shock dell’aggressione incastra quattro agenti a Roma. La donna colpita a terra con calci e manganellate.

Trans pestata a Milano. È bufera sui quattro agenti picchiatori

Le immagini nel video amatoriale, girato probabilmente da una finestra, e rimbalzato sui social, sono inequivocabili: quattro agenti della polizia locale che circondano in zona Bocconi una trans brasiliana di 41 anni che è a terra, resa inoffensiva dallo spray urticante spruzzatole in faccia da uno di loro, un altro dei quattro “ghisa” che assesta dei colpi con il manganello di servizio alla testa e al fianco della malcapitata.

Un video shock dell’aggressione incastra quattro agenti a Roma. La donna colpita a terra con calci e manganellate

Immagini crude che molti hanno associato a quelle viste in televisione, ma riferite sempre a fatti accaduti dall’altra parte dell’oceano, dove troppo spesso ci è scappato il morto come nel caso di George Floyd. Quello accaduto ieri a Milano è un fatto gravissimo sul quale indagherà la Procura di Milano mentre da Palazzo Marino il sindaco Beppe Sala ha fatto sapere che, in attesa di capire realmente quello che è successo, i quattro agenti di polizia locale sono stati tolti dal servizio su strada e incaricati di lavoro interno. Tace, invece, il comandante della polizia locale, Marco Calì.

L’episodio del pestaggio sarebbe avvenuto ieri mattina e stando a quanto fatto trapelare dovrebbe risalire tra le otto e le nove. Lo si deduce dal fatto che i vigili sarebbero intervenuti dietro richiesta di alcuni genitori, nei pressi di una scuola del parco Trotter, dove sarebbe stata segnalata la presenza di una trans in evidente stato di alterazione e che cercava di denudarsi infastidendo le persone proprio in concomitanza dell’entrata dei bambini nell’istituto. Le pattuglie della polizia locale intervenute avrebbero caricato la trans nell’auto e si sarebbero diretti verso il comando di via Pietro Custodi, che dista cinque chilometri da via Giacosa, dove era stato richiesto l’intervento. Secondo la loro versione, la donna fermata avrebbe dato in escandescenze in auto, costringendo i poliziotti a fermarsi. Sarebbe quindi seguito il pestaggio. Per esponenti della destra milanese e per il sindacato della polizia locale i quattro agenti “avrebbero solo fatto il loro dovere”, ma, dice il capogruppo Pd in Regione Lombardia, Pierfrancesco Majorino, ex assessore comunale a Milano, “le immagini della donna presa a manganellate in testa dagli agenti della polizia locale a Milano sono disgustose. Qualsiasi sia il contesto e qualunque cosa sia accaduta ‘prima’ di quanto filmato dal cittadino”.

Paola Pizzighini, consigliera regionale M5S Lombardia, commenta così la vicenda: “Una violenza di questo tipo non è mai accettabile. Mai”. Chiedono l’intervento del ministro dell’Interno Marco Furfaro del Pd e Fabrizio Marrazzo, portavoce del Partito Gay LGBT+. Ilaria Cucchi, senatrice di Avs, intanto, annuncia che presenterà una interrogazione parlamentare: “Un uso della forza sproporzionato e, dalle immagini, immotivato. Non conosciamo i motivi del fermo ma qualunque reato abbia commesso la donna non giustifica una reazione della Polizia Locale così violenta. Occorre fare piena luce e accertare le responsabilità su quanto accaduto. Intendo andare fino in fondo su questa vicenda, finchè non saranno chiarite tutte le dinamiche”.

“Le immagini del ‘pestaggio’ della Polizia Locale di Milano nei confronti di una donna inerme sono gravissime e non devono lasciare indifferenti – ha aggiunto Cucchi -. Siamo di nuovo di fronte a scene terribili che mostrano ancora una volta un accanimento, da parte di persone in divisa, contro soggetti più fragili. Uso ripetuto del manganello su varie parti del corpo, calci, spray al peperoncino e accanimento su un corpo a terra sembrano immagini provenienti dagli Stati Uniti e invece siamo a Milano”.

Sala: “Licenziarli? Le cose non funzionano così”

Gli agenti della Polizia locale protagonisti del video, ha detto oggi il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, “sono stati spostati nei servizi interni e non sono su strada, ci sono indagini in corso quindi io non mi sento di dire altro, se non a tutti quelli che scrivono ‘licenziateli’ dico che le cose non funzionano così”.