Transizione ecologica, Beghin: “La battaglia da fare in Europa è sui finanziamenti”

Parla la capodelegazione M5S all’Europarlamento, Tiziana Beghin: "La battaglia da fare in Europa è sui finanziamenti".

Transizione ecologica, Beghin: “La battaglia da fare in Europa è sui finanziamenti”

Via libera dell’Eurocamera alla direttiva sulle case green. Tiziana Beghin, capodelegazione del M5S al Parlamento europeo, cosa succede ora?
“Adesso inizia il trilogo con il Consiglio che di norma prova a ridimensionare gli obiettivi più ambiziosi proposti dal Parlamento europeo. Sappiamo che sarà un negoziato complesso, ma ormai è chiaro che la strada è tracciata e noi abbiamo piena fiducia nel relatore dei Verdi europei Ciarán Ciuffe, che ringraziamo per il lavoro svolto. Anziché perdere tempo e lamentarsi dell’ennesima sconfitta europea, il governo Meloni sblocchi in modo definitivo la cessione dei crediti relativi al Superbonus e presenti un piano straordinario case che avvii il percorso obbligato di ristrutturazione del parco edilizio italiano”.

Quali sono state le modifiche del Parlamento rispetto al testo della Commissione?
“Al Parlamento europeo abbiamo lavorato su due fronti. Innanzitutto, aumentare le deroghe previste così da tutelare gli edifici storici e le seconde case che vengono abitate per poche settimane l’anno. Poi, abbiamo rafforzato le forme di supporto finanziario per chi vorrà ristrutturare il proprio immobile. Quest’ultimo capitolo prevede la creazione di un Energy Recovery Fund che è una nostra storica proposta. Bene, ma va reso operativo. Noi avevamo sostenuto emendamenti che lo rendevano obbligatorio”.

Dal M5S è arrivato un sì convinto. Perché?
“Perché la transizione sostenibile va fatta con i fatti e non con parole vuote. Gli edifici sono responsabili del 36% delle emissioni europee di gas serra e la guerra in Ucraina ha dimostrato che non possiamo più contare sul gas russo e dobbiamo quindi ridurre il nostro consumo energetico. Infine, un aspetto importantissimo: aumentare il tasso di ristrutturazioni è un volano anche per l’economia come dimostrato con il Superbonus”.

Come giudica la contrarietà di FI, Lega e FdI che parlano di patrimoniale mascherata?
“A smentire questa bufala ci pensano gli europarlamentari stessi della Lega che hanno presentato un emendamento alla direttiva in cui chiedono alla Commissione di creare un fondo per il rinnovamento del parco edilizio europeo. Le bugie hanno le gambe corte e loro stessi con questo emendamento dimostrano di aver capito che la battaglia da fare in Europa è quella sui finanziamenti. Peccato invece che Salvini e tutta la destra italiana facciano battaglie di retroguardia senza nemmeno premurarsi di leggere i testi e di seguire il dibattito europeo. Con le dirette su Instagram non si risolvono i problemi del Paese. La destra va d’amore e d’accordo con Bruxelles sono quando si deve applicare l’austerity, per il resto sono sempre all’opposizione e in minoranza”.

Ma il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin (FI) non aveva dato il via libera alla stessa direttiva ad ottobre?
“Questa è l’ennesima contraddizione del governo che ha poche idee e confuse. La Meloni sta picconando sistematicamente tutti i dossier europei: dalle case green allo stop alle auto inquinanti, dalla direttiva sul salario minimo fino al riconoscimento dei diritti delle famiglie arcobaleno. Infine, mi permetta…”.

Prego.
“Tutto il mondo sta andando verso una direzione. Usa e Cina stanno mobilitando capitali ingenti per la transizione energetica, il mercato scommette in modo deciso sulle rinnovabili, i motori elettrici e noi con questa destra ultra conservatrice che governa l’Italia rischiamo di restare alla finestra a guardare il futuro che passa senza coglierne le opportunità. Seguo con preoccupazione questa deriva sovranista dell’Italia che ci sta piano piano portando fuori dall’Europa che conta e dalle sfide del futuro”.

Quali i rischi che corrono i cittadini che hanno case con prestazioni energetiche basse?
“Purtroppo non possiamo più parlare di rischi ma di effetti concreti sulla pelle dei cittadini che stanno pagando bollette assurde in questi ultimi mesi. Immobili con prestazioni energetiche basse devono essere riscaldati con un consumo superiore e questo pesa sulle tasche dei cittadini. Inoltre, non dobbiamo dimenticare che l’Italia è penultima in Europa nella classifica sulla crescita del valore delle case dal 2010 a oggi. I dati Eurostat dicono che peggio dell’Italia fa solo la Grecia”.

In meno di dieci anni si chiede ai proprietari di intervenire sulle proprie case. In mancanza di adeguate agevolazioni il costo dell’operazione potrebbe ricadere sui cittadini.
“Se non alziamo il livello energetico degli edifici il loro valore continuerà a calare, investire dunque nell’edilizia come ha fatto il M5S con il Superbonus conviene a tutti: all’economia, all’ambiente e anche agli italiani. Non a caso l’Ance stessa ha sottolineato i benefici e i vantaggi stessi della direttiva che va nella direzione intrapresa dal governo Conte con il Superbonus. Noi pensiamo che l’Unione europea debba mettere mani al portafoglio istituendo un fondo speciale ad hoc per la ristrutturazione delle case, sulla scia del Recovery Fund”.

L’Italia di Giorgia Meloni si oppone anche allo stop ai motori tradizionali dal 2035. Qual è la vostra posizione su questo?
“Il M5S sostiene con forza questo regolamento perché accelererà la transizione sostenibile anche nel settore dei trasporti che è responsabile del 30% delle emissioni totali di CO2 in Europa. Inoltre, e questo non va mai dimenticato, con meno auto inquinanti e più auto elettriche puliremo dallo smog l’aria nelle nostre città. Questo governo dimostra di non avere a cuore la salute pubblica”.

Alla luce della contrarietà alla direttiva sulle case green e considerata la posizione sulle auto questo governo si oppone alla transizione green?
“La destra italiana purtroppo assume posizioni negazioniste sui cambiamenti climatici che sono davvero scioccanti. Non dimentichiamo il tweet del senatore di Fratelli d’Italia Lucio Malan che ironizzava sulla neve a Ragusa caduta a gennaio, quando uno degli effetti dei cambiamenti climatici sono proprio i fenomeni atmosferici sempre più estremi. Il problema siccità nel Nord Italia avrà conseguenze drammatiche per l’agricoltura, le risaie nel mio Piemonte sono asciutte. La transizione green non è un capriccio, è una esigenza per tutelare in primis gli interessi nazionali”.