Trattativa Stato-Mafia

di Alessandro Righi

La lettera con cui il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, faceva sapere di non avere molto da dire sulla presunta trattativa Stato-Mafia non ha convinto i magistrati della corte d’assise di Palermo. Nell’udienza di ieri, infatti, la decisione dei giudici è stata ribadita: Re Giorgio dovrà testimoniare. A sollecitare la deposizione del Capo dello Stato anche le difese di alcuni imputati. E, ovviamente, la richiesta del pm. Napolitano dovrà rendere conto dei timori che gli espresse l’ex consigliere giuridico, Loris D’Ambrosio, su alcuni episodi accaduti tra il 1989 e il 1993 che, secondo la magistratura, sarebbero riconducibili alla trattativa Stato-Mafia. Le modalità della testimonianza restano ancora da definire, ma il capo dello Stato sarà ascoltato proprio al Quirinale; poco meno di un anno fa il presidente della Repubblica faceva sapere alla corte di non aver avuto ragguagli da D’Ambrosio. E per questo non avrebbe potuto aggiungere alcun elemento al processo.

PORTE CHIUSE
Sarà una testimonianza per pochi intimi, dato che saranno ammessi soltanto i pubblici ministeri e i difensori. Non potranno partecipare nemmeno gli imputati. Il collegio stabilisce che il collegio, in assenza di una norma specifica, richiama l’articolo del codice che disciplina la deposizione del teste sentito a domicilio perché impossibilitato ad andare in udienza. Esclusa quindi la possibilità di ascoltare cosa dirà Napolitano per politici come Nicola Mancino e Marcello Dell’Utri, boss del calibro di Totò Riina e Leoluca Bagarella, pentiti ed ex ufficiali dell’Arma; ovviamente sarebbe stata una presenza in videoconferenza. Ma niente da fare. Il processo intanto va avanti e ieri è stato il turno dell’interrogatorio per Ciriaco De Mita.

LA DIFESA
“Prendo atto dell’odierna ordinanza della Corte d’Assise di Palermo”, ha commentato Napolitano in una nota, “Non ho alcuna difficoltà a rendere al più presto testimonianza sulle circostanze oggetto del capitolo di prova ammesso”. sulla presunta trattativa Stato-mafia.