Tregua nel Centrodestra. Ma Berlusconi e Salvini non si parlano. Forza Italia nega di voler entrare in maggioranza. E i leghisti cambiano idea sulla norma Salva-Mediaset

La novità del giorno è che la Lega cancella la pregiudiziale sulla norma “Salva-Mediaset”: il gruppo del Carroccio ha corretto ieri il testo depositato in aula alla Camera sul decreto legge Covid, togliendo il riferimento alla norma anti-scalata dei francesi di Vivendi al gruppo del Biscione. Di fatto, un tentativo di abbassare il livello della tensione che nei giorni scorsi nel centrodestra è stato altissimo: a cominciare proprio dalla guerriglia del partito di Matteo Salvini contro la norma salva Mediaset e culminato giovedì con l’annuncio del passaggio di tre deputati da Forza Italia alla Lega.

In mezzo frecciatine, accuse di “inciuci” col Pd rivolte a Silvio Berlusconi e il rinvio del vertice di coalizione per parlare delle prossime amministrative che avrebbe dovuto svolgersi proprio giovedì e che è stato riconvocato per la settimana prossima. Una sorta di tregua, dunque, anche se il leader leghista e quello di FI non si parlano se non attraverso note di stampa in cui uno nega la volontà di fare il proprio ingresso nella maggioranza e l’altro sostiene di lavorare per una coalizione unita. E ne dà prova anche in Regione Lombardia, dove ieri il gruppo consiliare della Lega ha fatto sapere che non voterà la mozione di sfiducia presentata dai 5Stelle all’assessore forzista al Welfare Giulio Gallera.

Contestualmente, con un tempismo perfetto, da Forza Italia hanno fatto sapere che considerano “tramontata” la proposta indirizzata a Conte di prevedere un doppio relatore per scrivere la legge di Bilancio, ipotesi mai presa in considerazione dalla componente pentastellata della maggioranza e che era poco piaciuta sia dalle parti di FdI che da quelle del Carroccio. Tanto che anche ieri Antonio Tajani ha precisato che il suo partito non sta facendo nessuna mossa sottobanco con l’esecutivo: “Abbiamo sempre detto che non intendiamo appoggiare il governo né entrare in maggioranza e non c’è nessun inciucio: fare proposte concrete per aiutare imprese, famiglie e liberi professionisti non significa fare inciuci. Abbiamo detto che siamo disponibili a votare lo scostamento di bilancio se i contenuti ci convincono, nessuno sconto”.

Ma arriva anche la stoccata: “Senza di noi non esiste il centrodestra, che ha fondato Berlusconi”, concetto poi ribadito dal diretto interessato nel suo intervento in videoconferenza con i vertici del suo partito: “Il centrodestra naturalmente continua ad essere il nostro orizzonte e la nostra prospettiva politica, a tutti i livelli. Il centrodestra in Italia esiste perché lo abbiamo creato noi, l’ho reso possibile io con la mia discesa in campo nel 1994”, ha rivendicato il Cavaliere lanciando un messaggio preciso agli alleati. Soprattutto a Salvini in realtà, che grida da giorni all’inciucio e alle manovre di palazzo ma sembra aver dimenticare che se c’è qualcuno che di fatto ha “tradito” il centrodestra per andare al governo (coi grillini) è proprio lui.

Da parte sua, Giorgia Meloni, che “inciuci” né coi 5Stelle né con la sinistra non ne ha mai fatti, va all’attacco dell’esecutivo: “Una settimana fa FdI ha presentato cinque priorità concrete per affrontare l’emergenza Covid. Due giorni fa FI ha fatto esattamente la stessa cosa e ha proposto le sue ricette. Chiedo alla maggioranza una risposta precisa: perché nessuno esponente del Pd, dei Cinquestelle o di Iv ha risposto a FdI e ha detto ‘le valuteremo con attenzione’, come invece ha fatto il vicesegretario del Pd Orlando con FI? La richiesta di collaborazione non è per tutti e non è sincera: è solo uno squallido tentativo di dividere il centrodestra. è un’operazione che non riuscirà e fallirà”.