Via il trojan dalle indagini contro la Pubblica amministrazione. Alla Camera arriva l’ordine del giorno di Costa che rischia di paralizzare le inchieste sui fenomeni corruttivi

Via il trojan dalle indagini contro la Pa. Alla Camera arriva l'ordine del giorno che mette a rischio le inchieste sulla corruzione

Via il trojan dalle indagini contro la Pubblica amministrazione. Alla Camera arriva l’ordine del giorno di Costa che rischia di paralizzare le inchieste sui fenomeni corruttivi

Sembra che neanche l’inchiesta sulla presunta corruzione in Liguria, in cui il trojan ha avuto un ruolo determinante, sia riuscita a scalfire la granitica convinzione di parte della politica sulla necessità di limitare tale strumento investigativo. Infatti, è in arrivo alla Camera un ordine del giorno, a prima firma di Enrico Costa di Azione, su cui sembra pronta a convergere l’intera maggioranza, che chiede al governo di Giorgia Meloni di regolamentare l’utilizzo del trojan.

A spiegare di cosa si tratti è stato lo stesso deputato e responsabile della Giustizia di Azione, in un’intervista al Messaggero, secondo cui è necessaria “una regolamentazione che stabilisca per quali reati il trojan possa essere utilizzato e per quali no. Sposo la tesi della Cassazione che prevede l’uso per reati gravi e gravissimi, e per i reati associativi. Non credo interessi a nessuno avere intercettazioni in bagno o in camera da letto”.

Costa spiega inoltre che “non basta che il pubblico ministero o il giudice per le indagini preliminari schiocchino le dita per disporre intercettazioni telefoniche e ambientali; ci vogliono presupposti rigorosi. La Corte di Giustizia dell’Ue bacchetta i Paesi anche solo per l’uso dei tabulati telefonici, e noi disponiamo a piacimento dei trojan. Sono strumenti molto invasivi, in grado di accendere il microfono degli smartphone, la telecamera, di leggere qualsiasi dato nel cellulare, di visualizzare foto e rintracciare la posizione Gps, prendere tutto ciò che viene digitato come password o codici delle carte di credito. È un’invasione enorme”.

Via il trojan dalle indagini contro la Pubblica amministrazione

Un ordine del giorno che non convince le opposizioni, le quali promettono battaglia in Aula. Secondo il co-portavoce di Europa Verde e deputato di Avs, Angelo Bonelli, “il Governo ha deciso di punire i magistrati che, facendo il loro mestiere, hanno indagato i politici corrotti, tra i quali il Governatore Toti, votando alla Camera gli emendamenti di Enrico Costa per limitare l’uso del trojan”.

“Questa è una vera e propria sanatoria per corrotti e mafiosi. Così verranno limitati strumenti che si sono dimostrati fondamentali nella lotta alla criminalità organizzata, contribuendo all’arresto di Matteo Messina Denaro. Questo rappresenta una resa nella lotta contro la criminalità organizzata e un attacco, simile al tintinnio delle manette, alla libera informazione che svolge il suo compito”, aggiunge Bonelli.

Lo stesso, concludendo, afferma: “Ricordo che il ministro Nordio ha definito l’uso dei trojan ‘un atto di inciviltà’. Mi chiedo cosa ci sia di incivile nell’indagare sui mafiosi o sulla corruzione che compromette il tessuto economico e sociale del Paese. Con queste misure, se approvate, la mafia festeggerà, per questo utilizzeremo tutti gli strumenti utili in Parlamento per bloccare questa sciagura”.