Truffa con bonus edilizi, maxi-sequestro da quasi 800 milioni di euro tra Napoli e Caserta: l’intervento della Guardia di Finanza

Truffa con bonus edilizi, maxi-sequestro da 772 milioni tra Napoli e Caserta: coinvolte 143 persone tra cui boss e parcheggiatori abusivi.

Truffa con bonus edilizi, maxi-sequestro da quasi 800 milioni di euro tra Napoli e Caserta: l’intervento della Guardia di Finanza

Truffa con bonus edilizi, maxi-sequestro da 772 milioni tra Napoli e Caserta: coinvolte 143 persone tra cui boss, detenuti e parcheggiatori abusivi.

Truffa con bonus edilizi, maxi-sequestro da quasi 800 milioni di euro tra Napoli e Caserta: coinvolti anche boss e parcheggiatori abusivi

Un ampio giro di truffe con bonus edilizi che ha coinvolto 143 persone è stato scoperto dalla Guardia di Finanza tra Napoli e Caserta. In seguito alla scoperta, la GdF ha effettuato un maxi-sequestro di crediti ottenuti in concessione attraverso i bonus edilizi e di locazione per un valore di quasi 800 milioni di euro.

Sulla base delle prime verifiche condotte dalle autorità competenti, molti dei soggetti implicati nella truffa risultano essere percettori del reddito di cittadinanza. A quanto si apprende, a beneficiare del sussidio governativo sarebbero almeno il 70% dei soggetti che hanno messo a punto la frode. Tra le 143 persone individuate dalla GdF, poi, figurano anche soggetti segnalati per contiguità con la camorra, parcheggiatori abusivi e un detenuto presso il carcere di Santa Maria Capua Vetere.

A quanto si apprende, le indagini hanno avuto inizio contestualmente alle negoziazioni avvenute tra due imprenditori di Vallo della Lucania, in provincia di Salerno, ai quali vennero posti sotto sequestro 108 milioni di euro. La GdF ha poi continuato a svolgere accertamenti risalendo a una rete ben più vasta che impiegava il medesimo sistema di raggiro dei due imprenditori di Vallo.

Le indagini e l’intervento della Guardia di Finanza: il caso del detenuto in carcere

In relazione al detenuto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, è stato riferito che il soggetto avrebbe commissionato lavori di ristrutturazione per oltre 34 milioni di euro e avrebbe eseguito in prima persona lavori per un importo superiore ai 30 milioni. Peccato che durante l’intero periodo l’uomo fosse rinchiuso in carcere.

Per quanto riguarda i 772 milioni di euro sequestrati dalla Guardia di Finanza, la somma include crediti ceduti a Poste Italiane ai fini della negoziazione pari a decine di milioni di euro ma la quantificazione è ancora in corso.

Intanto, la Procura di Napoli Nord, coordinata dal procuratore Maria Antonietta Troncone, ha ordinato il sequestro preventivo di crediti per un importo totale di 772.400.276 euro, dopo aver ottenuto il via libera dal gip. In questo modo, è stato possibile impedire l’indebita erogazione di risorse pubbliche attraverso un’eventuale cessione dei crediti a istituti finanziari.