Trump chiede a Putin di fermarsi e lui risponde bombardando l’Ucraina. Zelensky preoccupato chiama il leader Usa per chiedergli di ripristinare le forniture militari

Trump chiede a Putin di fermarsi e lui risponde bombardando. Zelensky chiama il leader Usa implorando il ripristino delle forniture di armi

Trump chiede a Putin di fermarsi e lui risponde bombardando l’Ucraina. Zelensky preoccupato chiama il leader Usa per chiedergli di ripristinare le forniture militari

Se Donald Trump, con la sua quinta telefonata a Vladimir Putin, sperava di strappare un impegno – seppur minimo – per la pace, allora si può tranquillamente dire che la conversazione si è conclusa con un nulla di fatto. Anzi, come affermato dallo stesso tycoon, il dialogo è stato “molto deludente” perché “non ho fatto nessun progresso sull’Ucraina con Putin”, aggiungendo di “non essere affatto contento” della guerra in corso e delle prospettive pressoché nulle di una sua conclusione in tempi brevi.

Del resto, se durante la telefonata lo zar ha detto di non voler “arretrare sull’Ucraina”, spiegando che la Russia, in un modo o nell’altro, “conseguirà tutti i suoi obiettivi”, a rendere ancora più chiara la sua intenzione di continuare a oltranza è stato il massiccio bombardamento notturno scattato subito dopo la fine della conversazione. Una serie di raid che Yuri Ignat, portavoce dell’Aeronautica militare ucraina, non ha esitato a definire “spaventosi” e i più “massicci dall’inizio del conflitto”. Come spiegato dal militare, l’ultimo attacco è stato “su larga scala” e, per condurlo, le forze armate russe hanno utilizzato 539 droni – 268 dei quali sono stati intercettati – e 11 missili, due dei quali abbattuti dalle difese ucraine. Pesante il bilancio: almeno 23 feriti, di cui 14 hanno avuto bisogno di un ricovero ospedaliero.

Trump chiede a Putin di fermarsi e lui risponde bombardando l’Ucraina. Zelensky preoccupato chiama il leader Usa per chiedergli di ripristinare le forniture militari

“È stata una notte brutale e insonne”, ha ammesso il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, spiegando che “si è trattato di uno degli attacchi aerei più estesi, deliberatamente massiccio e cinico”, che dimostra “ancora una volta come la Russia non abbia alcuna intenzione di mettere fine alla guerra e al terrore”. Proprio per questo, il leader di Kiev – lanciando un messaggio a Trump, che ha sospeso l’invio di sistemi di difesa anti-aerea all’Ucraina – ha ricordato che “è di fondamentale importanza che i nostri partner continuino a sostenerci nella difesa contro i missili balistici” e che “senza una pressione diplomatica davvero forte, la Russia non cambierà il suo comportamento ottusamente distruttivo. Per ogni attacco di questo tipo contro persone e vite umane, deve subire sanzioni appropriate e altri colpi alla sua economia, alle sue entrate e alle sue infrastrutture. Tutto dipende dai nostri partner, in primo luogo dagli Stati Uniti”.

Parole cui si è accodato il ministro degli Esteri ucraino, Andrii Sybiha, facendo notare che l’attacco è scattato “subito dopo che Putin ha parlato con il presidente Trump. E quindi il raid è stato fatto di proposito”. Lo stesso ha poi aggiunto che, con quanto avvenuto, “Putin mostra chiaramente il suo disprezzo totale per gli Stati Uniti e per chiunque abbia chiesto la fine della guerra”.

Le reazioni e la telefonata

Un appello subito accolto dall’Unione europea: la premier danese Mette Frederiksen, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen e il presidente del Consiglio europeo António Costa hanno assicurato all’unisono che il sostegno dell’Ue “non verrà meno dopo lo stop agli aiuti militari di Washington” e “proseguirà finché ce ne sarà bisogno”. Ancor più netta la posizione della Germania, con il cancelliere Friedrich Merz che ha annunciato l’avvio delle “trattative per l’acquisto di missili antiaerei Patriot dagli Stati Uniti”, così da “fornirli all’Ucraina” per difendersi da questi brutali attacchi.

La situazione in Ucraina, come anticipato ieri, è finita al centro di una telefonata tra Zelensky e Trump, durante la quale il primo ha nuovamente chiesto di sbloccare l’invio di armi. La conversazione tra i due leader è stata definita come “approfondita” e ha avuto il risultato di riavvicinare Trump a Zelensky. Secondo quanto spiegato dal presidente ucraino, i due avrebbero concordato il “rafforzamento della protezione” dei cieli sopra Kiev dopo i nuovi massicci attacchi da parte dei russi. Trump avrebbe detto a Zelensky di volerlo aiutare nella difesa aerea, verificando anche l’invio di quali armi è stato fermato. Un modo per dire che le forniture potrebbero riprendere.