Dietro i sorrisi e le dichiarazioni di facciata si muove una diplomazia silenziosa, sostenuta da una rete di contatti che parte dai servizi statunitensi e arriva fino ai vertici militari di Islamabad. Donald Trump, in piena corsa per riaffermare la sua centralità sulla scena internazionale dopo i problemi causati dai dazi e i tentativi di mediazione andati a vuoto con Putin, starebbe preparando un’iniziativa diplomatica per raffreddare le tensioni tra India e Pakistan. Un piano che, secondo fonti d’intelligence occidentali, punta non solo alla stabilità regionale ma anche a salvaguardare l’interlocuzione strategica tra Washington e i talebani afghani, mediata proprio da apparati pakistani.
Trump prova a fare da mediatore tra India e Pakistan
«La priorità degli americani non è il Kashmir, ma l’Afghanistan», spiega una fonte vicina all’intelligence Nato. «Finché Islamabad garantisce un canale di comunicazione con i talebani, Washington non ha alcun interesse a spingere il Pakistan verso una destabilizzazione». È in questo contesto che si inseriscono i segnali lanciati nei giorni scorsi dalla Casa Bianca. Modi avrebbe già ricevuto — attraverso canali riservati — il messaggio che un’escalation militare non è nell’interesse di nessuno, men che meno di un’India che punta a consolidare il proprio ruolo di potenza globale.
Trump, secondo indiscrezioni raccolte tra diplomatici statunitensi, starebbe valutando un’iniziativa bilaterale “low profile” per favorire un incontro riservato tra delegazioni militari di India e Pakistan. Lo scopo: congelare il dossier Kashmir e garantire che eventuali provocazioni vengano gestite sotto il livello di guardia.
Nel frattempo, il Pentagono ha rafforzato i contatti con i vertici delle forze armate pakistane, considerati più affidabili delle autorità civili in un contesto segnato da fragilità politica interna. «Il vero ago della bilancia resta l’esercito pakistano», osserva un analista. «Ed è lì che gli americani stanno facendo pressing».
Trump punta così a ritagliarsi il ruolo di pacificatore, ma con un obiettivo preciso: evitare che la regione esploda mentre i giochi in Afghanistan restano ancora aperti.