Trump vede spiragli di pace in Ucraina, ma Mosca nega e accusa Bruxelles e Kiev di “provocare intenzionalmente lo stallo diplomatico”

Trump vede spiragli di pace in Ucraina, ma Mosca nega e accusa Ue e Ucraina di "provocare intenzionalmente lo stallo diplomatico".

Trump vede spiragli di pace in Ucraina, ma Mosca nega e accusa Bruxelles e Kiev di “provocare intenzionalmente lo stallo diplomatico”

Mentre il conflitto in Ucraina si trascina senza una fine in vista, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, intravede un barlume di speranza in fondo al tunnel. Il tycoon ha infatti dichiarato che gli Usa stanno “lavorando per porre fine alla guerra” e che, sebbene l’obiettivo non sia ancora stato raggiunto, sarebbero stati compiuti “molti progressi”.
Un ottimismo, quello del leader statunitense, che sembra però cozzare con la realtà dei fatti e con il perdurante stallo diplomatico.

Poche ore dopo le sue dichiarazioni, da Mosca è arrivato l’annuncio secondo cui le truppe russe avrebbero preso il controllo del villaggio di Uspenivka, nella regione di Zaporizhzhia. L’avanzata delle forze di Vladimir Putin è stata seguita dai consueti raid contro le infrastrutture energetiche ucraine, che smentiscono in toto l’idea di una rapida e vicina risoluzione del conflitto.

A contraddire ulteriormente le parole di Trump è intervenuta anche l’ambasciatrice ucraina negli Stati Uniti, Olha Stefanishyna, che a Bloomberg ha rivelato come siano in corso trattative, definite “positive”, con Washington per l’acquisto di missili a lungo raggio Tomahawk e di altre armi ad ampia gittata.

Trump vede spiragli di pace in Ucraina, ma Mosca nega e accusa Ue e Ucraina di “provocare intenzionalmente lo stallo diplomatico”

Le dichiarazioni non sono passate inosservate a Mosca. La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha ribadito che la Russia “sta monitorando le forniture che arrivano in Ucraina dai Paesi occidentali”, prestando particolare attenzione all’eventuale invio di armi a lunga gittata.

L’irritazione del Cremlino è stata confermata anche dal portavoce Dmitri Peskov che, come fa dall’inizio del conflitto, ha nuovamente puntato il dito contro le “provocazioni di Kiev e dell’Europa”, che a suo dire starebbero paralizzando le trattative diplomatiche.

“Il principale ostacolo al processo di risoluzione è la pausa causata dalla riluttanza della parte ucraina a perseguire una soluzione politica e diplomatica, e dalle provocazioni degli europei al regime di Kiev affinché continui le ostilità”, ha dichiarato Peskov, scaricando l’intera responsabilità dello stallo diplomatico su Kiev e Bruxelles. In realtà, la situazione appare provocata anche – se non principalmente – da Mosca.