Turismo senza trasparenza. All’Enit i bilanci e i compensi dei dirigenti sono sempre top secret

Un problema di trasparenza, che si aggiunge alle polemiche sul cda. L’Enit, l’Agenzia nazionale del turismo italiano, è bersagliata dalla critiche.

Un problema di trasparenza, che si aggiunge alle polemiche sulle nomine nel consiglio di amministrazione. L’Enit, l’Agenzia nazionale del turismo italiano, è sempre più bersagliata dalla critiche, nonostante la promessa di una riforma totale che avrebbe dovuto dare nuovo slancio all’ente e quindi al turismo. Invece, in barba alle sollecitazioni arrivate dal Parlamento, non è disponibile il bilancio preventivo e consuntivo mentre i compensi del presidente Evelina Christillin e dei dirigenti risultano in “via di definizione”. Uno schiaffo al decreto trasparenza, che impone la diffusione di queste informazioni. Sul caso è stata presentata l’ennesima interrogazione alla Camera a firma del deputato Aris Prodani. “Sul sito internet dell’Agenzia manca l’indicazione dei compensi dei componenti del consiglio di amministrazione e non risulta presente il regolamento organizzativo, di fondamentale importanza per comprendere la riorganizzazione avvenuta in conseguenza della trasformazione di Enit in ente pubblico economico”, si legge sull’atto di sindacato ispettivo indirizzato al ministro dei Beni culturali e del turismo (Mibact), Dario Franceschini.

SENZA LAVORO
Ma il problema non è solo di accessibilità dei dati. L’Enit continua a essere sostanzialmente bloccata: i dipendenti, dopo la riforma dell’Agenzia, hanno deciso di restare sotto il cappello della Pubblica amministrazione, chiedendo – come era loro diritto – di non passare sotto un altro tipo di contratto. “La struttura operativa è ancora ingessata, a causa dell’immobilità del Governo, responsabile di questo aspetto”, spiega a La Notizia Prodani. “Così – aggiunge il deputato – a un anno dalla nomina del nuovo Cda non sono state ancora individuate le risorse umane necessarie per lo sviluppo dei piano annunciati. Dal punto di vista operativo è un fatto grave, perché l’Enit ha un ruolo fondamentale per la promozione del turismo. Ora è di fatto monca”. E, quando le decisioni sono state assunte, non sono mancate polemiche. Secondo il deputato di Forza Italia, Basilio Catanoso, non è stata corretta la nomina di Giovanni Bastianelli, ex direttore dell’agenzia del turismo della Regione Lazio, come direttore esecutivo. Non c’è la “possibilità che un direttore esecutivo di un ente pubblico economico possa avere un contratto a tempo indeterminato, invece che triennale”, ha sostenuto il parlamentare azzurro. Dal Mibact, però, hanno sempre ribadito la regolare interpretazione della legge.

TOP SECRET
La parte “amministrazione trasparente” del sito enit.it sembra quasi un paradosso. Perché le informazioni necessarie sono assenti. Qualsiasi voce risulta “in corso di pubblicazione”. Nel caso dei due componenti del Cda, Fabio Maria Lazzerini e Antonio Nicola Preiti, manca addirittura il curriculum vitae: un fatto che non aiuta a smontare le accuse di potenziale conflitto di interessi sollevate dal deputato del Movimento 5 Stelle, Mattia Fantinati perché “Preiti risulta tuttora essere socio di maggioranza di Sociometrica, una società che opera nello stesso ambito di azione di Enit, quello di organizzazione, promozione e realizzazione di iniziative nel campo della promozione turistica” e “Lazzerini è dipendente di Emirates con la qualifica di country manager per l’Italia”. Ma il problema va oltre l’aspetto formale. “La riforma dell’Enit non è mai effettivamente avvenuta”, attacca Fantinati. “Al momento – conclude il parlamentare pentastellato – resta una scatola chiusa. Sono stati fatti tanti piani, ma non si vede alcun risultato. L’Enit dovrebbe promuovere il turismo. Ma come vetrina abbiamo ancora il sito italia.it che fa pena”.