Tusk: 40mila soldati al confine russo-bielorusso. Macron dà manforte: tre caccia a protezione dello spazio aereo polacco

I volenterosi capitanati da Londra hanno incitato a rafforzare le difese Nato sul fronte orientale. Invito subito accolto

Tusk: 40mila soldati al confine russo-bielorusso. Macron dà manforte: tre caccia a protezione dello spazio aereo polacco

La Polonia ha annunciato di aver limitato il traffico aereo lungo il suo confine orientale a seguito dell’intrusione di circa 20 presunti droni russi nel suo territorio. Questa restrizione, in vigore fino all’inizio di dicembre, “è stata messa in atto per garantire la sicurezza nazionale”, ha affermato l’agenzia polacca per la navigazione aerea.

Il ministero degli Esteri polacco ha annunciato invece che, su sua richiesta, si terrà una riunione straordinaria del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Mentre il premier polacco Donald Tusk ha messo in guardia dalle campagne di disinformazione di Mosca.

La rivelazione dello Spiegel

Secondo lo Spiegel i droni russi che hanno violato lo spazio aereo polacco volevano in realtà colpire un centro logistico per la fornitura di armi all’Ucraina (conclusione cui sarebbe giunta la Nato esaminando la traiettoria dei mezzi). Ad ogni modo l’Europa non cambia verso e sembra alimentare lo scontro con Mosca.

L’Europa non cambia verso

È necessario “rafforzare le difese della Nato”. È quanto emerso da due telefonate che il premier britannico Keir Starmer ha fatto ieri mattina col presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Friedrich Merz. Conversazioni in cui è stata ribadita la condanna alla “scioccante violazione” da parte di Mosca ed espresso il comune impegno nell’Alleanza Atlantica contro la “minaccia” russa.

La decisione di Parigi e di Varsavia

E Varsavia ha deciso di schierare circa 40.000 soldati ai confini con la Bielorussia e la Russia. Mentre la Francia mobilita tre caccia Rafale per ”contribuire alla protezione dello spazio aereo polacco”: è quanto annuncia Macron.

“Condanniamo con la massima fermezza la violazione intenzionale dello spazio aereo di uno Stato membro dell’UE da parte di droni russi, avvenuta il 10 settembre. Questo atto aggressivo e sconsiderato fa parte di una grave escalation da parte della Russia. Minaccia la sicurezza dei cittadini dell’UE, la stabilità regionale e la pace internazionale”, ha sostenuto l’Alta rappresentante Kaja Kallas a nome dei 27 stati membri dell’Ue.

La replica di Mosca: retorica di Varsavia è tipicamente europea

“Per quanto riguarda la retorica delle dichiarazioni che sentiamo da Varsavia, beh, non c’è nulla di nuovo. Questa retorica è stata caratteristica di quasi tutte le capitali europee ultimamente. Vediamo che continua”, ha dichiarato il portavoce di Putin, Dmitri Peskov. Il Cremlino ha spiegato che non rilascerà nuovi commenti sulle accuse della Polonia. Ma si rifà a quanto dichiarato dal suo ministero della Difesa, ovvero che non era nei piani di Mosca colpire obiettivi in Polonia.

“Credo di sì, che siamo sull’orlo di un baratro”, dice il segretario di Stato Vaticano, il cardinale Pietro Parolin, facendo così sue le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.