“Il vaccino è lo strumento che ci permetterà di uscire da questa tragedia”. Il commissario straordinario all’emergenza Domenico Arcuri rassicura sull’efficacia e sull’efficienza dei vaccini anti-Covid, dopo che avranno ottenuto il via libera di Ema e Aifa. Se la programmazione verrà rispettata “nei prossimi 15 mesi, da gennaio fino a marzo del 2022, arriveranno 202 milioni di dosi ed entro settembre avremo la possibilità di vaccinare tutti gli italiani”, ha detto Arcuri a Mezz’ora in più. Il piano studiato con Guerini e Speranza ha individuato nell’aeroporto di Pratica di Mare l’hub nazionale dal quale i vaccini verranno stoccati e partiranno verso 1500 punti di somministrazione.
“Non abbiamo fatto molti spot – ha aggiunto il Commissario -, come successo in Germania, ma semplicemente trovato il luogo più sicuro, grande e baricentrico perché le forze armate possano continuare ad aiutarci in questa operazione. Stiamo pensando a una grande campagna identitaria, luoghi dove gli italiani andranno a vaccinarsi che siano evocativi e che diano il senso di come tutti noi usciamo da questa tragedia”. Il vaccino sarà, ha spiegato ancora il Commissario, sarà gratuito ma non obbligatorio, garantito a “tutte le persone che attraversano le nostre strade, purché non lo facciano clandestinamente” e secondo alcuni criteri.
“Abbiamo compreso – ha sottolineato ancora Arcuri – che chi viene contagiato alla fine è immune per un periodo di qualche mese. E’ quindi più urgente vaccinare chi non è stato contagiato, poi questo periodo di immunità per loro finirà ma non saranno né i primi e né i secondi a essere vaccinati”.
Il piano elaborato dal commissario e dal ministero della Salute incassa anche la fiducia di Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico: “Credo che l’impostazione data sia corretta. In cosa può migliorare il Cts? Ci contestano troppa forza, anche la politica. Siamo in una situazione troppo critica, entriamo anche nella stagione dell’influenza e in un periodo in cui pronti soccorso saranno invasi con un raddoppio della criticità. Avremmo potuto imporre un lockdown assoluto – ha aggiunto Miozzo – ma non possiamo permettercelo: la mediazione ci ha fatto propendere per misure molto restrittive”.