Tutta l’Italia è Paese. Crolla il mito di Milano modello di efficienza. Una bomba d’acqua paralizza la città e il Nord somiglia un po’ più al Sud

I luoghi comuni sono cose che si pietrificano nella coscienza collettiva e sono impossibili di rimuovere. Uno di questi è quello del nord efficiente e del centro-sud incapace. Incominciamo dalla bomba d’acqua che ha allagato Milano provocando l’esondazione del Seveso. Un evento imprevedibile? Fino ad un certo punto visto che le equazioni differenziali della meteorologia ormai ci prendono abbastanza e forniscono fior di coefficienti probabilistici. Ma il fatto è che Milano è stata allagata e non gliene ne si fa certo una colpa. Il fatto è che se fosse successo lo stesso identico fenomeno a Roma sarebbe accaduto il finimondo, con la sindaca Virginia Raggi sotto accusa per incapacità endemica, mentre Giuseppe Sala non è nemmeno citato, come se Milano non lo riguardasse. Poi c’è il discorso pandemia che è un punto cruciale. L’Italia, come è noto, è stata la prima nazione ad essere infettata al mondo dopo la Cina che è stata la scaturigine della pandemia. E dove è nato il contagio? In Lombardia, cioè in pieno nord e questo a causa di procedure non seguite, cioè di inefficienza, tanto che se ne sta occupando la magistratura. Mentre tutti paventavano la caduta del Lazio, della Campania, della Puglia e della Sicilia è invece caduta subito la Lombardia ed ancora rappresenta, purtroppo, la prima regione per contagi in Italia. Il governatore Attilio Fontana non è riuscito a gestire la crisi anzi, da lì si è propagata, per fortuna in maniera più limitata, dapprima in Italia e poi, rovinosamente, in tutto l’Occidente e da lì al mondo. Non è che siano bazzecole, sono cose che resteranno nei libri di storia. Ed anche in passato, se proprio vogliamo, non è che la peste di manzoniana memoria se ne sia stata lontana dal nord ed abbia bazzicato solo il sud. Anzi. E questo non è un discorso politico. Perché da contraltare al leghista Fontana c’è il sindaco di Pd Milano Sala, quello che ha lanciato la sciagurata “Milano riparte” con i drink contagiosi sui navigli e poi c’è il sindaco, sempre Pd, di Bergamo Giorgio Gori che spingeva a socializzare all’inizio della pandemia e sappiamo come è andata a finire in quella città. Sono stati fatti errori amministrativi rilevantissimi che nel centro-sud, con tutti i problemi che ci sono, non sono stati fatti. Ed allora non ha senso ascoltare sempre questa narrazione dell’”efficienza nordista” che ha ben poco a che fare con la realtà fattuale. Diciamo che spesso il nord vive di una eredità del passato che non c’è più da tempo e che le cose sono molto cambiate e che comunque, a volte, è più darwinianamente efficiente la filosofia sombrera che l’algidità vichinga. Ma il messaggio è un altro. In una epoca così difficile per il nostro Paese occorre unità e non snocciolare ancora luoghi comuni. L’Italia in cui crediamo è una Italia senza più pregiudizi regionalistici che coopera virtuosamente per il bene comune e del divisionismo a volte razzista facciamo volentieri a meno. Non c’è un “nord” virtuoso contrapposto ad un “sud” fannullone, ma solo aspetti diversi di una stessa realtà.