Ucraina, Merz minaccia Mosca: nuove sanzioni se il vertice Putin-Zelensky tarderà ancora. La versione di Trump sullo stallo: “Vladimir non lo incontra perché detesta il presidente ucraino”

Merz minaccia Mosca: subito l'incontro Putin-Zelensky o nuove sanzioni. Intanto il presidente ucraino chiede di accelerare sulla sicurezza

Ucraina, Merz minaccia Mosca: nuove sanzioni se il vertice Putin-Zelensky tarderà ancora. La versione di Trump sullo stallo: “Vladimir non lo incontra perché detesta il presidente ucraino”

Sanzioni più dure contro la Russia, se il presidente russo Vladimir Putin e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky non si incontreranno nel prossimo futuro. A minacciarle, ieri, il cancelliere tedesco Friedrich Merz durante una conferenza stampa con il premier canadese Mark Carney.

“Se l’incontro tra Putin e Zelensky non dovesse avvenire, come concordato tra Trump e Putin, allora la palla tornerà nel nostro campo, intendo dire tra europei e americani. A quel punto ci consulteremo nuovamente sulla questione”, ha detto il cancelliere.

“Già al lavoro su nuove sanzioni a Mosca

Merz ha poi aggiunto che Trump ha inoltre proposto di tenere un trilaterale con Putin e Zelensky, che rappresenterebbe il passo logico successivo nel caso in cui il vertice bilaterale non si tenesse entro le due settimane previste. Tuttavia ha sottolineato che, se Mosca si rifiutasse di partecipare all’incontro, sarà necessario esercitare ulteriore pressione. “L’Ue sta elaborando ulteriori sanzioni in questo senso. Anche il presidente degli Stati Uniti non ha escluso l’introduzione di ulteriori dazi punitivi”, ha aggiunto il cancelliere.

E Zelensky ha fretta sulle garanzie di sicurezza

Dal canto suo anche Zelensky ha fretta: “Il ritmo del lavoro deve essere accelerato. La componente difensiva delle garanzie di sicurezza deve essere dettagliata nel prossimo futuro”, ha postato ieri su X, riferendo di aver tenuto un incontro con i militari per discutere della ‘situazione sul fronte e nelle zone di confine, della formazione delle riserve e del lavoro con i partner sulle garanzie di sicurezza’.

“Abbiamo discusso in dettaglio le principali necessità di ciascun settore e unità”, ha spiegato. “È stato inoltre presentato un rapporto sul lavoro con tutti i partner all’interno della Coalizione dei Volenterosi: Europa, Stati Uniti e altri partner. Incontri pertinenti e contatti di lavoro si svolgeranno durante tutta la settimana. Abbiamo osservato che il ritmo del lavoro deve essere accelerato”, ha aggiunto.

La versione di Trump: “Putin detesta Zelensky, per questo non lo incontra”

E ieri anche Trump è intervenuto – alla sua maniera – sull’argomento incontrando i giornalisti alla Casa Bianca. Per il tycoon Putin sarebbe riluttante a incontrare Zelensky “perché lo detesta”. Trump ha poi confermato di aver nuovamente parlato con il capo del Cremlino: “Ogni conversazione che ho con lui è una bella conversazione, e poi, sfortunatamente, viene caricata una bomba su Kiev o da qualche altra parte, e allora mi arrabbio molto, penso che riusciremo a portare a termine la guerra, però è dura”, ha confessato.

Quindi ha attaccato Zelensky definendolo “un gran venditore: ogni volta che se ne andava dalla Casa Bianca si portava via milioni di dollari, ma noi non spenderemo più un soldo per l’Ucraina, trattiamo con la Nato”.

Metsola; “Senza l’Ue Ucraina non sarebbe libera”

Di Ucraina ieri ha parlato anche la presidente dell’Eurocamera, Roberta Metsola, durante il suo intervento al Meeting di Rimini: “l’Europa non si è mai tirata indietro di fronte alla costruzione della cooperazione globale, e nessun luogo lo dimostra meglio dell’Ucraina. Kiev oggi non sarebbe libera senza il sostegno europeo”, ha detto.

“I negoziati di pace non sarebbero stati possibili senza gli sforzi costanti dell’Europa, e su questo impegno desidero ringraziare la presidente Meloni e il ministro degli Esteri Tajani per il contributo determinante dell’Italia nel difendere i valori europei”, ha aggiunto Metsola.

“Abbiamo sempre spinto per la pace, una vera pace che nasce dalla capacità dell’Ucraina di restare forte. Dobbiamo continuare a spiegare il perché del nostro sostegno all’Ucraina, e questo perché non è solo altruismo: è la nostra capacità di difenderci, è l’aspirazione dell’Europa a vivere libera, un principio che non dimenticheremo mai”, ha concluso.