Uffici capitolini a corto di personale

Doveva migliorare la macchina amministrativa. Ma con Gualtieri gli uffici capitolini si ritrovano a corto di personale.

Uffici capitolini a corto di personale

Gli uffici capitolini sono a corto di personale. L’ennesima prova è arrivata ieri, quando la sede dell’anagrafe di Trionfale è rimasta chiusa a causa dello sciopero dei mezzi di trasporto pubblico. Una situazione che è stata prontamente denunciata dal capogruppo capitolino della Lista Civica Raggi Antonio De Santis e dalla consigliera del M5S nel Municipio I Federica Festa, secondo i quali quanto accaduto dovrebbe far riflettere l’amministrazione Gualtieri sulla “cronica carenza di personale degli uffici anagrafici capitolini”.

Doveva migliorare la macchina amministrativa. Ma con Gualtieri gli uffici capitolini si ritrovano a corto di personale

Un sottorganico che, come sottolineano nella nota, “il Campidoglio continua irresponsabilmente a trascurare e che mette in grossa difficoltà i pochi dipendenti presenti, su cui va a gravare una mole di lavoro che richiederebbe certamente più risorse. La vicenda”, continuano, “è surreale e penalizza sia i cittadini-utenti sia gli esigui dipendenti capitolini che sono costretti, ogni giorno, a compiere veri e propri salti mortali per erogare un servizio che richiederebbe un organico numericamente ben più strutturato”.

Il buco d’organico, insomma, sta pregiudicando la qualità dei servizi nella Capitale, ma il piano assunzionale non promette nulla di buono anche se, a qualche giorno dalla sua elezione, Gualtieri assicurava che avrebbe rimesso al centro la macchina amministrativa della città, “un tema fondamentale”, aveva detto, “per affrontare con successo le tre tappe del Pnrr, del Giubileo e della candidatura a Expo 2030”.

Ma il piano assunzionale modificato a novembre scorso, secondo De Santis, non funzionava perché confermava “per il 2023, il mancato scorrimento delle graduatorie e la totale mancanza di concorsi per l’assunzione di nuove unità di Polizia Locale fino al 2024”. Un piano che, secondo il consigliere della Civica Raggi, non considerava “l’evidente fabbisogno di personale di un’amministrazione sempre più svuotata e ridotta ai minimi termini”.

Dopotutto bisogna anche considerare che ogni anno vanno in pensione circa 500 persone e che è in corso una vera e propria diaspora dei dipendenti capitolini verso altri enti. Se non si mette subito mano al piano assunzionale, Roma rischia davvero di piegarsi sotto il peso dell’inefficienza e di arrivare impreparata ad appuntamenti importanti come il Giubileo che con tutte le probabilità si celebrerà con una carenza di vigili per le strade. Tuttavia Gualtieri non si scoraggia e dopo l’approvazione del bilancio, avvenuto appena una settimana fa tra le polemiche dell’opposizione, ha dichiarato che assumerà 800 nuovi agenti.

Sì, ma quando? L’assessore al Personale Andrea Catarci aveva promesso 600 agenti già nel 2023, un obiettivo che è chiaramente sfumato. Gli 800 vigili promessi dal sindaco però preoccupano De Santis visto che, come spiega a La Notizia, “gli 800 posti riservati alla Polizia Locale rischiano di assorbire completamente o quasi le capacità assunzionali perché, mediamente, salvo deroghe del governo, il numero di assunzioni che può essere fatto annualmente non può andare oltre le mille unità. Per cui”, continua, “sono curioso di vedere quale piano assunzionale uscirà. Se prendi 800 vigili, il comparto amministrativo, che è parimenti carente, si paralizza ancora di più con conseguenti criticità che riguardano i progetti del Pnrr, l’anagrafe, i servizi ordinari”.

Poi fa un confronto con la giunta Raggi, in cui è stato assessore al Personale e dice: “Noi avevamo assunto circa 6mila dipendenti tra vigili e amministrativi, Gualtieri invece, nel corso di un anno e mezzo, ha assunto circa 600 persone da concorsi che, oltretutto, avevamo indetto noi”.