Ultimatum di Pirozzi per il Lazio. I partiti hanno le ore contate. Il sindaco di Amatrice fissa l’ora “x”: venerdì alle ore 15. Intanto sfuma pure Parisi

Ultimatum di Pirozzi per il Lazio. I partiti hanno le ore contate. Il sindaco di Amatrice fissa l'ora "x": venerdì alle ore 15. Intanto sfuma pure Parisi

O con me o contro di me. Dopo troppi andirivieni e cincischiamenti continui, Sergio Pirozzi ha posto un ultimatum secco alle forze di centrodestra in vista delle elezioni regionali del 4 prossimo: chi si vorrà apparentare con l’attuale sindaco di Amatrice avrà una scadenza ben precisa ed è venerdì 26 gennaio alle ore 15. “Non è un ultimatum – scandisce Pirozzi – ma rispetto per gli elettori del Lazio, anche per quelli del centrodestra che non capiscono”. Un’osservazione condivisibile vista la cronaca politica delle ultime settimane. E se Silvio Berlusconi assicura che il candidato alla presidenza della Regione Lazio sarà trovato “nelle prossime ore”, Pirozzi non ha intenzione di ritirarsi. Ci hanno provato in tutti i modi, come lo stesso candidato alle regionali ha spiegato: “Dieci giorni fa ho incontrato Antonio Tajani, – ha raccontato ai cronisti presente – mi ha proposto prima se volevo fare il vice presidente poi se volevo fare il parlamentare, ma ho risposto di no. Mi è stato offerto anche un eventuale posto di governo. Se avessi voluto andare in Parlamento avrei accettato la proposta arrivata 4 mesi fa”. Non solo. Il sindaco tira in ballo pure il Pd: “Ringrazio anche Matteo Renzi per la proposta, ma penso sarebbe stato come strumentalizzare la popolarità di una persona per cercare voti”. Poi Pirozzi ha aggiunto: “Prima sono stato tacciato di essere un uomo di estrema destra, poi sono diventato quello che faceva vincere Zingaretti, quindi sono passato ad essere il fascista. Ho ricevuto delle minacce e a breve andremo a individuare chi le ha fatte. Questo è scaturito da un profondo clima di odio che non porta da nessuna parte”.

Silenzio assoluto – Dai partiti, per ora, non si alza una mosca. Anche perché, dopo i tanti nomi sfumati, pare allontanarsi anche anche l’ipotesi di candidare Stefano Parisi dato che la sua eventuale discesa in campo avrebbe fatto infuriare il senatore Maurizio Gasparri. L’unico a parlare, ieri, è stato Francesco Storace che, da “pirozziano” convinto, ha osservato, sulla sua pagina Facebook: “Non si capisce proprio il motivo dell’ostracismo verso Sergio Pirozzi.  I leader del centrodestra sono troppo intelligenti per poter pensare che davvero dietro il sindaco ci sia io. Io non sarò candidato, né alle politiche né alle regionali. Pirozzi è un uomo amato dal popolo e basta affacciarsi ad una sua manifestazione per rendersene conto. Ed è il personaggio giusto che può essere utile anche a trainare la coalizione con i suoi candidati nei collegi uninominali. Ragionare è un obbligo”. Obbligo, però, che a quanto pare non condividono i partiti della coalizione. “Il sindaco di Amatrice – dicono voci interne a Forza Italia – non è governabile, andrebbe per conto suo, senza confrontarsi con i partiti di un’eventuale maggioranza. Questa è la ragione per cui non lo si vuole”. Vedremo cosa accadrà. Il tempo stringe e i partiti interessati dovranno prendere una decisione. Con l’unica consapevolezza che Pirozzi non si ritirerà dalla corsa.