Un flop lo sciopero della Pubblica amministrazione. Su quasi 606mila dipendenti hanno aderito appena 21mila lavoratori

Che lo sciopero della Pubblica amministrazione, alla luce della situazione del Paese, fosse quanto meno discutibile devono averlo pensato perfino i dipendenti pubblici che non hanno risposto alla chiamata dei sindacati. Non che mancassero motivi validi, tra cui l’annosa questione del rinnovo contrattuale o quella per chiedere più risorse e assunzioni, ma tempi e modi sono stati giudicati sbagliati tanto che la protesta si è tramutata in un vero e proprio flop al punto che, stando ai dati forniti dal ministero della Funzione pubblica, le adesioni si sono fermate ad un misero 4%.

In altre parole dei quasi 606 mila rappresentanti delle amministrazioni, solo 21 mila lavoratori hanno deciso di scioperare anche alla luce del fatto che il ministro della Pubblica amministrazione, Fabiana Dadone (nella foto), ha convocato per oggi i sindacati proprio per discutere delle problematiche esistenti. Un incontro che, però, le sigle sindacali hanno giudicato tardivo, convincendoli ad andare avanti lo stesso. Eppure la grillina aveva spiegato di fare “fatica a comprendere questo sciopero in questo momento e con queste modalità” ribadendo “la piena disponibilità al confronto sulla valorizzazione dei dipendenti pubblici che lavorano senza sosta”.

Sempre la Dadone, entrando nel merito delle rivendicazioni dei sindacati, ha spiegato anche che “per il rinnovo dei contratti tra i sindacati c’é chi chiede 1 miliardo. Noi rispondiamo che all’interno dei 400 milioni già stanziati possiamo dare di più a chi guadagna di meno”.