Un miliardo alla Serie A. La lobby del calcio da noi è già in Parlamento

La destra taglia il Reddito di cittadinanza. E poi fa il regalo di Natale a Lotito & C che riescono a imporre la norme "salva calcio".

Un miliardo alla Serie A. La lobby del calcio da noi è già in Parlamento

Non serve chiudere le porte ai lobbisti in Parlamento, ce ne sono di eletti ben seduti sugli scranni di Camera e Senato che funzionano benissimo. Il senatore e presidente della Lazio Claudio Lotito, grazie alla copertura di Forza Italia e di Licia Ronzulli, riesce a sconfiggere ben due ministri (Abodi e Giorgetti) e impone la manovra cosiddetta “salva calcio” sulla rateizzazione di passività e versamenti. Si tratta di quasi un miliardo di euro regalati alle società calcistiche di serie A.

La destra taglia il Reddito di cittadinanza. E poi fa il regalo di Natale a Lotito & C che riescono a imporre la norme “salva calcio”

Il ministro dello Sport Andrea Abodi e il ministro all’Economia Giancarlo Giorgetti avevano avanzato dubbi sull’opportunità di regalare soldi alla Serie A mentre l’opinione pubblica è alle prese con austerity e bollette. Si parla di mezzo miliardo di versamenti Irpef e contributi sospesi nel corso del 2022 con la scusa del Covid: una maxi-cartella esattoriale in scadenza il 22 dicembre, che riguarda tutto il settore dello sport, ma è chiaro che i grandi debitori (e quindi i veri beneficiari della proroga) sono i club di Serie A.

Nei giorni scorsi sembrava decaduta l’ipotesi di un regalo ai presidenti delle squadre di calcio ma ieri la situazione si è ribaltata. L’accordo sembra ormai definito: in totale, le imposte arretrate strano pagate in 60 rate mensili di pari importo, con una penale del 3% e con il versamento delle prime 3 rate entro 7 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto-legge.

Matteo Renzi è andato all’attacco: “Per un mese hanno parlato solo del pos e oggi fanno marcia indietro. I soldi delle pensioni minime finiscono ai presidenti della serie A: pazzesco. Spero che i parlamentari di maggioranza abbiano un sussulto di dignità”. Il taglio della 18App, unitamente al sostegno del mondo del calcio – che ha trovato in Claudio Lotito, senatore di Forza Italia, una sponda molto autorevole – indigna anche Raffaella Paita, che invita i colleghi della maggioranza a “vergognarsi”.

“Quello che sta accadendo con la prima legge di bilancio targata Giorgia Meloni è davvero allucinante. Da un lato tagliano il reddito di cittadinanza per le persone più povere, dall’altro si apprestano a regalare soldi alle società multimilionarie della serie A di calcio consentendo loro di spalmare i debiti che hanno verso lo Stato. Se confermato sarebbe qualcosa di assurdo e vergognoso”, ha dichiarato la capogruppo del Movimento 5 Stelle in commissione cultura e sport alla Camera, Anna Laura Orrico.

A Lotito non è servito troppo tempo per entrare negli ingranaggi parlamentari

A Claudio Lotito non è servito troppo tempo per entrare negli ingranaggi parlamentari. In poche settimane è stato eletto vicepresidente della Commissione Bilancio e Programmazione economica del Senato, poi membro della Commissione Finanze e Tesoro di Palazzo Madama. Quindi ha firmato due emendamenti a tema pallone: uno per prolungare le licenze di trasmissione e un altro contro le trasmissioni pirata online.

Da quando è stato eletto senatore Lotito a Palazzo Madama tira la giacchetta a tutti, da Ignazio La Russa ai senatori di ogni colore. Da lobbista del calcio e di se stesso Lotito, arriva là dove non hanno osato il presidente della Serie A, Lorenzo Casini, ex capo di gabinetto di Francschini e amico intimo di Giulio Napolitano e Giuseppe Chinè, a lungo e contemporaneamente sia procuratore federale che capo di gabinetto all’Economia, prima che Giorgetti gli desse il benservito.

In Italia si è già molto più avanti rispetto al Qatar: perché cercare politici che avvantaggino il mondo del pallone quando si può tranquillamente eleggere un presidente di una squadra di Serie A senza troppa fatica?

 

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