Un Parlamento di vacanzieri. Assenteisti record: ecco gli invisibili di Camera e Senato

Tra Camera e Senato c'è una fila molto lunga di assenteisti. Scopriamo chi sale sul podio tra deputati e senatori in questa speciale classifica

Mancano meno di tre settimane, poi, come di consueto, il Parlamento sarà chiuso per ferie. L’anno scorso si toccò il record di 40 giorni, che fece scaturire un copioso sciame di polemiche. Quest’anno, complici numerosi provvedimenti al palo e tempi stretti per approvarli prima della fine della legislatura, è probabile che i nostri deputati e senatori rientreranno in anticipo da spiagge e montagne per rimettersi al lavoro. Ma mai dire mai. Certo è che, a ben guardare, ce ne sono alcuni che in Aula non si vedono praticamente mai. Sia a Montecitorio sia a Palazzo Madama. Per rendersene conto basta fare un giro sul sito di Openpolis, l’osservatorio civico della politica italiana che monitora quotidianamente l’attività degli eletti. Cominciamo dalla Camera dove, eccezion fatta per la presidente Laura Boldrini – che come noto non partecipa alle votazioni –, il deputato più assenteista è indubbiamente Antonio Angelucci. Il re delle cliniche, rieletto nel 2013 nelle file del Popolo della Libertà (Pdl) prima di passare con Forza Italia (FI) dopo la scissione degli alfaniani, ha il 99,62% di assenze alle votazioni. Chiariamoci subito: per assenze, Openpolis intende i casi di non partecipazione al voto, sia che si tratti di quelle fisiche sia di quelle in cui il deputato o senatore è presente ma non vota e non partecipa a determinare il numero legale. Fatto sta che vedere Angelucci alla Camera è una rarità, così il “nostro” ha saltato 23.054 votazioni su 23.142 partecipando solo alle restanti 88.

Podio azzurro – La medaglia d’argento se la aggiudica invece un altro deputato di FI, Marco Martinelli. L’ex An è stato assente all’88,1% delle votazioni (20.387 su 23.142), presenziando solo alle rimanenti 2.775. Un po’ poco se si considerano gli standard di certi suoi colleghi, primi fra tutti la stakanovista Cinzia Maria Fontana (Pd), che conta il record assoluto di presenze (100%), e Giuseppe Guerini (Pd), 99,98%. Lo stesso discorso è valido pure per quanto riguarda Filippo Piccone, oggi in Alternativa popolare. L’ex coordinatore del Pdl in Abruzzo non ha partecipato all’86,03% delle votazioni, scalzando dal terzo gradino del podio l’ex tesoriere del Pdl Rocco Crimi, che oggi occupa il sesto posto nella top ten dei deputati più assenti. Una rosa dentro la quale spiccano pure i nomi di Giorgia Meloni e Daniela Santanchè. La leader di Fratelli d’Italia non ha preso parte al 79,1% delle votazioni, presenziando al 4,99% (1.155 su 23.142) e andando in “missione” il 15,9% delle volte (3.681 voti). La “pitonessa”, invece, ha solo il 27,3% di presenze e il 72,68% di assenze.

Sotto a chi tocca – Anche al Senato non è che le cose vadano poi tanto meglio. Come per Montecitorio, nelle prima tre posizioni figurano illustri esponenti della galassia del Centrodestra. Al primo posto troviamo Niccolò Ghedini, uno degli storici legali del leader di Forza Italia Silvio Berlusconi. Complici molto probabilmente gli impegni professionali fuori dal Parlamento, a Palazzo Madama Ghedini – alla sua quarta legislatura consecutiva – ha votato pochino: solo 132 volte su un totale di 17.325 occasioni. La percentuale di assenze? 99,24%, leggermente meglio (si fa per dire) di Angelucci. Alle spalle di Ghedini ecco spuntare la sagoma di Denis Verdini. Proprio lui, l’ex plenipotenziario del Cav, fondatore e leader di Ala, il movimento nato a luglio 2015 che passato il vento del referendum del 4 dicembre si ritrova a fare i conti con numerose defezioni. Ebbene, il senatore toscano ha fatto registrare finora il 90,5% di assenze alle votazioni (15.682 su 17.325), facendo addirittura peggio di un anno fa, quando si “fermava” all’88,6%.

Stakanovisti – Chiude il terzetto Giulio Tremonti (Gal). Anche l’ex ministro dell’Economia non può certo considerarsi un infaticabile, visto che conta una percentuale di assenze alle votazioni dell’81,59%. Fa leggermente meglio di lui un altro ex ministro berlusconiano, Altero Matteoli (FI), che ha saltato 13.606 votazioni (78,53%) partecipando solo al 21,45% di queste. A Palazzo Madama gli stakanovisti sono invece Carlo Pegorer e Federico Fornaro, entrambi in Mdp, con – rispettivamente – il 99,83 e il 99,68% di presenze alle votazioni e Giuseppe Cucca (Pd), che ha saltato appena 99 votazioni sulle 17.325 totali (0,57%).

Twitter: @GiorgioVelardi