In occasione lunedì scorso dell’approvazione del decreto Infrastrutture, Matteo Salvini ha convocato una conferenza stampa al Ministero dei Trasporti, per illustrare le ultime novità sul progetto del Ponte tra Calabria e Sicilia. “L’avvio dei cantieri è previsto entro l’estate 2025” se il Cipess darà il via libera al progetto entro fine giugno, ha affermato il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, seduto tra il ministro degli Interni, Matteo Piantedosi, e il sottosegretario di Stato, con delega al Cipess, Alessandro Morelli, con accanto l’amministratore delegato della Stretto di Messina, Pietro Ciucci.
Si tratta dell’ennesimo annuncio che rischia di trasformarsi nell’ennesima bufala. A fare il punto sulle promesse non mantenute da Salvini per l’avvio dei lavori del Ponte è Pagella Politica. Solo pochi giorni prima di lunedì, sostiene il portale famoso per i suoi fact-checking, il ministro era sembrato più ottimista.
Una carrellata di annunci puntualmente smentiti
Il 9 aprile scorso, in un video pubblicato sui social, Salvini aveva affermato che l’apertura dei cantieri per il ponte fosse distante soltanto “poche settimane”. Già a febbraio, Salvini aveva fissato la primavera 2025 come data di inizio dei lavori.
Due anni fa, invece aveva promesso che i cantieri sarebbero iniziati entro l’estate del 2024. Lo aveva dichiarato, per esempio, a marzo 2023 durante la trasmissione Cinque minuti su Rai 1, poi a maggio dello stesso anno durante la conferenza stampa di presentazione del decreto che ha riattivato la Società Stretto di Messina, e infine a settembre, a margine di un incontro del consiglio di amministrazione della stessa società.
In quell’occasione, il leader della Lega aveva detto: “L’impegno di aprire i cantieri veri sulle due sponde nell’estate 2024 è un impegno che in questo momento siamo assolutamente in grado di mantenere”.
Nei mesi successivi, Salvini – spiega Pagella Politica – ha rivisto le sue aspettative, abbassandole, ripetendo che i cantieri sarebbero iniziati non più entro l’estate del 2024, ma entro la fine dell’anno. “Il mio obiettivo è, dopo cinquant’anni di chiacchiere e di promesse non mantenute, con siciliani, calabresi e italiani, aprire i cantieri entro l’anno 2024”, aveva dichiarato per esempio Salvini a fine maggio dello scorso anno.
Anche questa scadenza è stata mancata: prima è stata spostata alla primavera di quest’anno e, più di recente, alla prossima estate.
L’ultima promessa lunedì: cantieri entro l’estate
“Quest’anno dovremmo aver adempiuto a tutto quello che la burocrazia, la norma italiana ed europea, prevede”, ha detto il ministro tre giorni fa. “C’è l’ultimo passaggio del Ministero dell’Ambiente, c’è la comunicazione alla Commissione europea e c’è l’approvazione al Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (CIPESS). Ci sono tre passaggi che nell’arco delle prossime settimane dovrebbero arrivare a compimento”, ha detto.
Ma non è finita. Le opposizioni sistematicamente denunciano che Salvini ha distratto di volta in volta fondi strategici del Pnrr o quelli di Sviluppo e Coesione per finanziare l’opera dei suoi sogni.
L’ultimo scippo alle strade provinciali
L’ultimo scippo riguarderebbe i fondi per la manutenzione straordinaria delle strade provinciali che il ministero di Salvini, secondo gli enti locali, avrebbe invece preferito investire nella grande opera dello stretto di Messina. E ora le varie province fanno i conti.
Per quelle lombarde si prevedono tagli del 70 per cento da qui al 2026, stando ai calcoli dell’Unione Province d’Italia. Significa che su 63 milioni stanziati ne arriveranno solamente 19. In Emilia Romagna la riduzione rispetto alla risorse assegnate per gli anni 2025-2026 del 70% si traduce in un taglio di ben 38,5 milioni. Se, invece, si considera il triennio 2025-2028 la riduzione diventa di 71,5 milioni.