Il western calabrese sbarca a Venezia

Dalla Redazione

“Anime Nere” di Francesco Munzi. Passano anche per questa pellicola le speranze di successo del cinema italiano a Venezia. Una storia di faide antiche, legami di sangue e vendette, potere ancestrale e ineluttabilità nella Calabria di oggi. Una storia “con un piede nell’arcaico e un altro nel contemporaneo”, ha spiegato Munzi all’Ansa. La storia ambientata in Aspromonte tratta dall’omonimo libro di Gioacchino Criaco.

Il film è stato girato nei luoghi della Calabria:Africo, Bianco, Bova, Locri. E rigorosamente col dialetto del posto con la presenza di attori non professionisti sul set. Il film sottolinea che esiste ancora una questione sud. All’AdnKronos Munzi ha affermato: “Credo che ‘Anime nere’ non mitizzi mai la violenza, anzi ne vede gli aspetti più drammatici, più tragici. Io entro dentro una famiglia criminale, racconto apparentemente la guerra contro un altro clan ma in realtà il film racconta la guerra all’interno di questa famiglia, con dei risvolti secondo me molto drammatici dove si dimostra che la lotta per il potere, la violenza non ha nulla di bello o di epico”.