Una grana teutonica per la Nuvola di Fuksas

di Clemente Pistilli

La Eur spa rischia un’altra stangata sui lavori per la realizzazione del nuovo centro congressi di Roma, la Nuvola progettata dall’archistar Massimiliano Fuksas, pericolo al momento schivato grazie ai giudici del Tar del Lazio, ma che porta alla luce un paradosso sorto attorno all’opera che negli anni ha visto lievitare i costi e che non riesce ad essere ultimata. La società, posseduta al 90% dal Mef e per il restante 10% dal Campidoglio, ha iniziato a fare la guerra alle imprese ingaggiate a suon di milioni per assicurarsi la qualità, la rapidità e l’economicità nella costruzione del centro, senza curarsi dei rilievi mossi dalle stesse ai costruttori, perdendo così tempo e denaro. L’appalto per la Nuvola è stato assegnato nel 2005 al gruppo “Condotte”. I costi sono ben presto cresciuti, i ritardi si sono accumulati e all’appello mancano ora circa duecento milioni. Alla fine del 2007, proprio per evitare situazioni del genere, Eur spa si era però affidata a società specializzate nel construction management, le attività di programmazione e monitoraggio dell’intero processo costruttivo. Tale appalto, del valore di sei milioni e mezzo di euro, era stato affidato all’associazione temporanea d’imprese costituita dai tedeschi della “Drees & Sommer A.G.”, rappresentata in Italia da Jurgen Kreisel, e alla romana “Ecosfera spa”. I constructor manager, con piglio tutto teutonico, hanno iniziato a segnalare alla società presieduta da Pierluigi Borghini tutta una serie di problemi, da difficoltà nel rispetto delle spese previste a ritardi sul calendario dei lavori, ma inutilmente. “Eur spa”  ha alla fine rescisso il contratto con “Drees” ed “Ecosfera”, provvedimento subito impugnato dalle aziende e al vaglio della Cassazione. L’Associazione temporanea d’imprese ha poi chiesto altri dodici milioni di euro, per il danno subito dal protrarsi del proprio lavoro oltre i termini stabiliti, ha fatto causa alla società di Borghini e chiesto al Tar di consentirle l’accesso agli atti dell’appalto necessari per il giudizio civile. Il ricorso è stato ora respinto, dando un po’ di respiro alla “Eur spa”, ma il rischio di un altro salasso, questa volta con i construction manager, è dietro l’angolo.