Una politica che beffa gli elettori

di Gaetano Pedullà

C’è da augurarsi che Renzi e Berlusconi trovino presto l’accordo sulla legge elettorale. Scriveva così ieri il direttore del Giornale Alessandro Sallusti spiegando l’inedito asse tra il segretario Pd e il leader di Forza Italia. Un’intesa circoscritta, è chiaro, ma comunque l’inedito inciucione in un Paese ormai abituato a passare dal Compromesso storico alle Larghe intese, dove voti Centrodestra ed eleggi un gruppo di deputati – Ncd – che fanno da stampella a un governo di Centrosinistra, dove voti a Sinistra – il Pd per esempio – e poi ti sciroppi anni di sostegno alle politiche più anti sociali e repressive d’Europa (vedi cosa hanno combinato Monti e la Fornero, ma anche lo stesso esecutivo di Enrico Letta). La politica del Palazzo continua a non capire che i tempi nuovi richiedono un rapporto più corretto con gli elettori, pena una disaffezione perpetua per i partiti. Renzi ha il pallino in mano e vuole fare le riforme? Dica la sua e non una terna di proposte mischiate con riforme di ogni genere, dal Senato ai temi etici, per scatenare chi rischia di restare con il cerino in mano, a cominciare da Alfano). Forza Italia è un partito diverso da quello di Renzi? Faccia la sua di proposta e la smetta di cercare assi incomprensibili ai suoi elettori. Perché vedere anche su questo giornale ieri il senatore Malan (vicinissimo a Berlusconi) che bombardava Renzi e oggi la senatrice Bonfrisco (altrettanto vicina al Cavaliere) che apre al sindaco di Firenze ci fa provare nostalgia per la Prima Repubblica. Dove l’inciucio era la regola, ma perlomeno i partiti avevano una storia e una cultura politica alle spalle. Qui una mattina si urla all’avversario e il giorno dopo ci si va a braccetto. Ovvio che con questi chiari di luna ci siano sempre meno elettori disposti ad andare a votare.