Una racchetta per la cucina italiana. Con Lollo dal Padel nella brace

Vannacci e la decima... di Vivaldi. Trump e Capitol Hill, Salvini butta la palla in tribuna. Tamajo detto Tamaio, Di Maio, Edy, Edi e pure Eddy.

Una racchetta per la cucina italiana. Con Lollo dal Padel nella brace

S… padel… late culinarie

Sempre lui, il cognato d’Italia nonché ministro all’Agricoltura nonché Francesco Lollobrigida, il principe delle gaffe.  Qualche giorno fa si è lanciato a parlare di padel, lo sport molto in voga che l’ex tennista Nicola Pietrangeli ha definito “il trionfo delle pippe”. Il ministro ci ha deliziato con una dichiarazione che è pura poesia, sottolineando come “organizzare una partita di padel è facile e si può bilanciare il livello. Anche aver installato un campo di padel a Caivano significa portare benessere sociale. Inoltre è un modo per promuovere anche la cucina italiana che oggi, insieme ai monumenti, è il più grande attrattore turistico. Ho proposto di trasformare la padella tanto che avremo una racchetta dedicata alla cucina italiana”, ha aggiunto. A questo punto siamo nella comicità professionistica. Ma chi saranno i suoi autori?

Alluvionati

Durante un incontro elettorale della lista di centrodestra ‘Cambiamo Castello’ alle elezioni comunali di Castel Bologneseviceministro Galeazzo Bignami ha minacciato il ritiro dei 6 mila euro forfettari di rimborso per i beni mobili danneggiati dall’alluvione “se ci sono persone, dirette o eterodirette dal Pd, che vogliono continuare a fare di tutto ciò un’arma di lotta politica”. “Quello che ha detto è incredibile, c’è proprio un’idea diversa di cosa sono un partito e un’istituzione. Siete stati voi – urla Stefano Bonaccini in risposta al meloniano – a promettere il 100% dei rimborsi”. Dimmi chi voti e ti dirò che risarcimento avrai.

Altresì detto

Giorgia Meloni è detta “Giorgia” ma sono molti i candidati per le prossime elezioni europee che hanno provato a semplificare la vita agli elettori (e a se stessi) aggiungendo nomignoli o soprannomi. Il record è del candidato di Forza Italia circoscrizione isole Edmondo Tamajo “detto Tamaio detto Di Maio detto Edy detto Edi detto Eddy”. Contiene moltitudini.

La Decima di Vivaldi

Il giornalista David Parenzo ospita in studio il candidato per la Lega di punta, il generale Roberto Vannacci. Lui entra, saluta tutti e si siede mentre sullo sfondo suona l’inno europeo. Parenzo chiede a Vannacci: “Le piace l’inno d’Europa? Sa di chi è”. Vannacci: “Bella domanda, Vivaldi?”. La melodia utilizzata per rappresentare l’Ue è tratta dalla Nona sinfonia, composta nel 1823 da Ludwig van Beethoven, che ha messo in musica l’Inno alla gioia, scritto da Friedrich von Schiller nel 1785. Ma ora Vannacci dirà che “non si può nemmeno esprimere la propria opinione”. Decimati.

Non ne imbrocca una

Antonella Soldo fondatrice dell’associazione Meglio Legale e candidata con Stati Uniti d’Europa nel nord-est, poco fa ha consegnato una pianta di cabbabis al vicepremier Matteo Salvini, a seguito della presentazione di un emendamento della Lega al ddl sicurezza che vieterebbe anche la raffigurazione della foglia di canapa. Salvini parte con la manfrina “la droga è morte, la droga è morte, la droga è morte” e poi invita a “fare l’amore”. Niente, sbagliata pure questa. Come ricorda Carlo Canepa di Pagella politica “Si stima che nel mondo muoiano ogni anno più persone per malattie sessualmente trasmissibili di quelle uccise dall’abuso di sostanze, come alcol e droghe”.

Palla in tribuna

L’imperdibile account su X di @nonleggerlo riporta un dialogo durante una trasmissione. Giannini: “Trump ha chiamato il suo popolo alla rivolta a Capitol Hill, raggiungendo quasi un colpo di stato. Che idea di democrazia è questa?”. Salvini: “Lasciamo decidere agli americani”. Giannini: “Questo però è accaduto, no?” Salvini: “Se l’ha fatto ha sbagliato, punto”. Gruber: “Non è ‘se’, ha fatto questo”. Poi Salvini s’è messo a parlare d’altro. Palla in tribuna.

Giuramento di sangue

Crazy Ass Moments in Italian Politics pubblica il video del candidato consigliere comunale di Pescara Michele Calvani si è rimboccato la manica della camicia, ha tirato fuori un coltello, si è tagliato il braccio e ha prestato giuramento di sangue. Poco dopo ha ritirato la sua candidatura. Spergiuro.