Allarme dell’Unicef per la situazione dei minori a Gaza: “L’impensabile non incombe sulla Striscia, è già qui”

Allarme dell'Unicef per la situazione dei minori a Gaza: “L’impensabile non incombe sulla Striscia, è già qui”

Allarme dell’Unicef per la situazione dei minori a Gaza: “L’impensabile non incombe sulla Striscia, è già qui”

L’Unicef lancia un nuovo, drammatico allarme sulla situazione nella Striscia di Gaza. “L’infanzia non può sopravvivere a Gaza City”, ha dichiarato la portavoce dell’organizzazione delle Nazioni Unite per l’infanzia, Tess Ingram, nel corso di un briefing internazionale.

Secondo l’Unicef, con Israele pronto a una nuova offensiva militare sulla città, il rischio non è più quello di un’emergenza futura ma di una catastrofe già in corso. “Questo impensabile non incombe, è già qui. L’escalation è in corso”, ha sottolineato Ingram, che ha descritto in dettaglio le condizioni trovate a Gaza nei nove giorni della sua missione.

Malnutrizione e carestia tra i bambini

La portavoce dell’Unicef ha spiegato che malnutrizione e carestia stanno minando la salute dei bambini, privati di cibo, riparo e cure mediche. Ogni loro spostamento, ha aggiunto, è reso ancora più pericoloso dai bombardamenti costanti. “Questa è carestia in una zona di guerra, e lo era ovunque guardassi a Gaza City”, ha affermato Ingram.

Quasi un milione di persone intrappolate

Nella sola Gaza City restano quasi un milione di civili. L’Unicef ha ribadito che un’ulteriore escalation militare rischia di trasformarsi in una catastrofe umanitaria senza precedenti, colpendo in modo particolare la popolazione più vulnerabile: bambini e adolescenti.

Le cause della crisi

Secondo Ingram, la situazione attuale “non è casuale”, ma rappresenta “la conseguenza diretta di scelte che hanno trasformato Gaza City e l’intera Striscia in un luogo in cui la vita delle persone è sotto attacco, da ogni angolazione, ogni giorno”.

Appello alla comunità internazionale

L’Unicef chiede un intervento urgente della comunità internazionale per garantire corridoi umanitari, assistenza sanitaria e accesso al cibo. Senza un cambio di rotta, l’organizzazione avverte che la sopravvivenza stessa dell’infanzia a Gaza è in pericolo.