I cattolici trovano sponde tra i grillini sulle Unioni civili. Taverna e Neocatecumenali: per il Movimento è l’unica coppia di fatto

di Salvatore Lontrano

Massimo Gandolfini, il portavoce del Family Day, ha accennato ad un’eventuale sponda – parlando ieri col Corriere della Sera – nel Movimento 5 Stelle col mondo cattolico, a proposito del mancato canguro sulle unioni civili. Ha detto di conoscere i nomi e cognomi (ma ha promesso di non farli) di chi, grazie alla libertà di coscienza autorizzata da Beppe Grillo sulla stepchild adoption, potranno dare una mano a far saltare il banco su cui si sta giocando la partita. Malgrado gli organizzatori del Family Day abbiano cercato di non dare una caratterizzazione religiosa alla manifestazione del Circo Massimo, però, la questione religiosa rimane.

RAPPORTI SACRI – Gandolfini, infatti, è un grosso esponente del Cammino Neocatecumenale fondato da Kiko Arguello, autore di un opinabile e controverso intervento sul femminicidio al Family Day del 2015. Avrebbe dovuto parlare anche il 30 gennaio al Circo Massimo: solo che, come ha scritto Sandro Magister su L’Espresso, a dargli l’altolà è stato proprio Gandolfini con una lettera nella quale chiedeva ad Arguello di tenersi fuori dalla manifestazione. Peccato, perché Arguello si era vantato all’inizio del mese di aver ricevuto l’appoggio nientemeno che del cardinale Angelo Bagnasco, presidente dei vescovi italiani. Perché diciamo questo? Perché un nome dei possibili senatori M5S pronto a usare la libertà di coscienza consentita da Grillo è facile da ipotizzare. Quello di Paola Taverna, la rossa e battagliera senatrice M5S, che per sua stessa ammissione ha frequentato il Cammino neocatecumenale per 10 anni. Potrebbe essere lei uno dei personaggi contattati da Gandolfini, il quale ha detto al Corriere di aver fatto “telefonate, telefonate, telefonate”? Chissà. Però, se noi fossimo in Gandolfini e nelle gerarchie vaticane, staremmo attenti a cantare vittoria. M5S ha le idee chiare in tema di rapporto con la Chiesa, espresse acutamente da Grillo sul suo blog: non ingerenza e revisione del Concordato. Un approccio, come si vede, quantomeno laicista o laico alla francese.