Unioni civili solo sulla carta: ci sono ma non si vedono. Alfano blocca i decreti attuativi

Le Unioni civili ci sono, ma non si vedono. Sì, perché in linea teorica la legge sarebbe entrata in vigore il 5 giugno. Ma manca ancora il “decreto ponte”

Le Unioni civili ci sono, ma non si vedono. Sì, perché in linea teorica la legge sarebbe entrata in vigore il 5 giugno. Ma manca ancora il “decreto ponte” che deve fornire il quadro dei regolamenti necessari a rendere esecutiva la normativa, in attesa dei decreti attuativi definitivi che devono essere redatti dal ministero della Giustizia. Al momento, insomma, mancano informazioni essenziali, come i documenti richiesti alla coppia, la formula del rito, la cerimonia e le modalità per la registrazione all’anagrafe. “Ci sono migliaia di coppie omosessuali che attendono il varo del primo decreto attuativo della legge sulle Unioni civili che era in scadenza il 5 luglio e di cui però non vi è traccia”, ha denunciato il Comitato nazionale di Equality Italia.

VETO DI ANGELINO
Come era stato previsto, il ministero dell’Interno guidato da Angelino Alfano ha fatto slittare la preparazione del testo. La ragione potrebbe avere una ragione politica: Area popolare, il gruppo parlamentare che unisce Ncd e Udc, ha fatto passare con qualche mal di pancia le Unioni civili. E le associazioni gay avevano manifestato forti preoccupazioni sul comportamento del leader del Nuovo centrodestra. “Non vogliamo pensare che il ritardo sia dovuto alla ben nota idiosincrasia di Angelino Alfano per questa legge, che lui e il suo partito in sede di dibattito hanno di fatto smontato fino a riuscire a toglierne alcune parti di grande rilievo”, ha dichiarato il presidente del Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli, Mario Colamarino. La Notizia ha chiesto chiarimenti al Viminale, senza ricevere risposte. Per sbrogliare la matassa si corre il rischio di dover attendere l’intervento del ministero della Giustizia: entro dicembre deve provvedere all’emanazione dei decreti attuativi. Quindi potrebbe volerci altro tempo. Un problema che rende urgente la necessità del decreto ponte. “Così si lasciano i Comuni in un vuoto procedurale che potrebbe creare problemi in ordine alle richieste di Unioni civili di questi giorni”, ha sottolineato Mario Colamarino. “È bene ricordare – ha aggiunto – che in ogni caso a partire da oggi una coppia di uomini o di donne puòresentarsi davanti all’Ufficiale di Stato Civile del suo Comune e chiedere di essere unita civilmente, che il decreto ci sia oppure no”. Quindi tutto risolto? Non proprio. In assenza del decreto ponte potrebbero anche esserci casi di invalidamento delle Unioni civili.

TEMPI LUNGHI
La telenovela sulla nuova legge ha quindi tempi ulteriormente lunghi. “È vero che abbiamo atteso oltre trent’anni e qualche giorno in più non dovrebbe pesare troppo”, hanno spiegato da Equality. Ma “è anche vero che questo silenzio non fa ben sperare, anche perché il decreto per essere realmente operativo ha bisogno dei pareri della Corte dei Conti e del Consiglio di Stato, che hanno rispettivamente 30 giorni per pronunciarsi”, hanno ricordato i componenti dell’associazione.