Un’Italia tutta da scoprire. Da Nord a Sud, ecco i borghi più belli d’Italia

Da Locorotondo a Fiumefreddo Bruzio. Ecco i borghi più belli d'Italia e, spesso, poco conosciuti.

I borghi più belli del mondo. Anche grazie a loro l’Italia può vantare bellezze che tutti gli altri Paese ci invidiano. Non solo, dunque, per i siti archeologici che tutti noi conosciamo, ma anche per quelle bellezze nascoste, poco note e tutte da scoprire nei piccoli borghi di cui il nostro Paese è pieno, da Nord a Sud.

Ecco alcuni tra i più suggestivi e poco conosciuti tesori d’Italia (foto e descrizioni da www.borghipiubelliditalia.it):

APRICALE (LIGURIA)

apricale

Apricale è unica. Disposta scenograficamente intorno alla piazzetta, ha un’anima a scale, con i vecchi edifici in pietra che si sviluppano in altezza su più piani: capita così che l’ingresso sia posto al piano alto e si debba scendere le scale per accedere alle stanze. Apricale significa poesie fatte in strada, atelier di artisti, rifugio di viaggiatori che hanno trovato il locus amenus in cui dare ascolto ai folletti o alla civetta nel bosco.

ORTA SAN GIULIO (PIEMONTE)

orta san giulio

 Arrivando da Gozzano, il lungolago che annuncia Orta è ricco di dimore ottocentesche in stile neoclassico dai giardini fioriti di azalee e camelie. Si entra nel borgo tra eleganti palazzi sei-settecenteschi coi loggiati aperti sui giardini digradanti a lago. Piazza Motta è un salotto chiuso su tre lati dai portici, all’ombra dei quali prosperano i negozietti mentre le terrazze dei caffè si spingono con i tavolini a lambire l’acqua.

 

MONTEGRIDOLFO (EMILIA ROMAGNA)

montegridolfo

A partire dalla torre d’ingresso, il castello malatestiano, che racchiude il borgo antico, si presenta con un appropriato restauro, dove ogni cosa è al posto giusto perché ci racconta com’era all’inizio e come si è venuto rimodellando nei secoli. Ciò contribuisce a creare l’impressione che non si sia persa del tutto la vita di tempi lontani che c’era dentro. L’impianto urbanistico è ancora quello medievale: il terrapieno è circondato da forti mura fiancheggiate da torrioni, e dentro le mura vi sono strette stradine su cui si affacciano le casette, alcune abitate come residenza principale, altre utilizzate per le vacanze. Il microcosmo del borgo-castello appare oggi in tutta la sua suggestione sottraendoci dal presente: basta passeggiarvi all’interno e, nelle lunghe giornate estive, portarsi a levante e guardare giù verso il mare.

 

GIGLIO CASTELLO (TOSCANA)

giglio castello

Il suono di sandali freschi rende felici i turisti che sbarcano al porto con la promessa dell’estate. A Giglio Porto, pittoresca località dalle case multicolori, meritano una visita la torre del Saraceno, costruita da Ferdinando II nel 1596, e la Caletta del Saraceno con i resti, visibili a pelo d’acqua, della peschiera annessa alla villa romana dei Domizi Enobarbi. In breve con l’autobus si arriva nel borgo medievale di Giglio Castello, arroccato su una collina a 400 m sul livello del mare. Passeggiare a Castello significa lasciarsi accarezzare dal vento, assalire dal salino, incrociare l’azzurro tra scorci e vicoli suggestivi.

SPELLO (UMBRIA)

spello

Spello è come un libro prezioso composto da tante pagine da sfogliare con calma e desiderio di bellezza. Partendo dalla parte meridionale (la zona di “Borgo”) per salire fino alla Porta dell’Arce (il “Belvedere”), si ripercorre visivamente la storia di un luogo in cui si respirano le antichissime presenze umbre, romane, medievali e rinascimentali. L’entrata per porta Consolare era l’ingresso principale già al tempo dell’insediamento romano nella parte più a valle, in corrispondenza della strada che si stacca dalla via Flaminia. La Porta si apre nella cerchia muraria augustea ed è a tre fornici e sormontata da tre statue di epoca repubblicana rinvenute nell’area dell’anfiteatro. È affiancata da una torre medievale sulla cui sommità campeggia una pianta di olivo, simbolo di pace e del più tipico prodotto locale, l’olio.

SPERLONGA (LAZIO)

sperlonga

Sperlonga è un borgo marinaro a metà strada tra Napoli e Roma, arroccato in cima a uno sperone roccioso, con gli intonaci bianchi di calce, con archi, scalette e viuzze che si aprono e si nascondono, s’inerpicano e ridiscendono fino a scivolare al mare. La sua struttura urbanistica è tipicamente medievale:partendo da un primo nucleo centrale, le case si sono avvolte intorno al promontorio divenendo tutt’uno con la roccia, e abbracciate le une alle altre in funzione difensiva. Il borgo è sorto così, sullo sperone di San Magno, nella più pura e spontanea architettura mediterranea, con vicoli stretti e lunghe scalinate per rendere più disagevoli le incursioni dei predoni del mare.

ORATINO (MOLISE)

oratino

Tra Sei e Ottocento, grazie soprattutto al mecenatismo dei duchi Giordano, il piccolo villaggio di Oratino ha potuto vedere stampata sulle sue facciate la grazia infusa ai materiali dagli artigiani locali. I portali, i balconi, le balaustre delle dimore gentilizie, così come gli interni delle chiese, sono opera di fabbri, scalpellini, doratori, vetrai e pittori che nelle loro botteghe hanno creato un’arte coesa e nient’affatto plebea. Nel 1781 uno storico scrive di Oratino che “vi si coltivano molte arti di gusto”.

LOCOROTONDO (PUGLIA)

locorotondo

La bianca Locorotondo è il più bel balcone della Murgia dei Trulli. Dal suo belvedere si ammira un territorio che è a tratti emozionante: un mosaico di piccoli vigneti segnati da muretti a secco, macchie di bosco mediterraneo e argentei uliveti che circondano antiche masserie, migliaia di trulli sparsi nelle contrade. In più, il piccolo nucleo antico di Locorotondo, racchiuso nella sua perfezione circolare di pietre e calcine, un tempo segnato dalle mura, sembra sospeso tra sogno e realtà: il bianco della calce avvolge ogni cosa, fa da abbagliante sfondo alle architetture barocche in pietra locale, esalta le macchie di colore intenso dei balconi fioriti. I caratteristici tetti aguzzi fatti di grigie “chiancarelle” di pietra, le cummerse, fanno svettare in alto le facciate delle case, che all’interno presentano ambienti dalle tipiche volte a stella.

FIUMEFREDDO BRUZIO (CALABRIA)

fiumefreddo bruzio

Aspettando il completo recupero del centro storico, che già lascia intravedere segnali positivi, come la rimozione delle saracinesche e degli elementi di degrado dalle facciate storiche, e dei parcheggi davanti alle piazze, Fiumefreddo ha l’aria della Calabria che vuole riscattarsi e guardare avanti. L’ingresso al centro storico, da oriente, è la Porta merlata che si apre su piazza del Popolo, dove già s’intravedono i vicoli ciottolati in pietra viva, e i cui contorni sono segnati da tre monumenti. La chiesa Matrice di San Michele Arcangelo, edificata nel 1540 e rimaneggiata nei secoli, si presenta con l’aspetto posteriore al terremoto del 1638 e conserva pregevoli tele di Francesco Solimena (1657 -1747) e Giuseppe Pascaletti (1699 – 1757), buon artista locale, autore anche della pala d’altare. Sulla piazza, si affacciano a destra il palazzo del Barone Del Bianco e a sinistra il palazzo Gaudiosi. Proseguendo per via Risorgimento si arriva, passando davanti a palazzo Zupi, dotato di splendido portale, ai ruderi del castello, costruito nella parte alta del borgo sugli strapiombi del vallone.

CASTIGLIONE DI SICILIA (SICILIA)

CASTIGLIONE

L’abitato di Castiglione è posto su una collina che domina la sponda sud del fiume Alcantara. Si presenta dunque come un tipico centro d’altura, con le case disposte lungo un ripido pendio. Nel punto più alto si confrontano le sedi del potere civile e religioso. La visita al centro storico può iniziare dalla via Regina Margherita, che con il suo lastricato lavico conduce a piazza Lauria: qui, la semplice costruzione del Municipio, d’inizio Novecento, sorge sul luogo dell’antico Peculio, che consentiva la sopravvivenza dei cittadini negli anni delle carestie. Si arriva in salita a un’altra piazzetta, intitolata a Sant’Antonio, in uno dei quartieri più antichi di Castiglione, quello dei Cameni. Qui si trova la chiesa di Sant’Antonio, la cui costruzione ha avuto inizio nel 1601. Presenta una bella facciata barocca del 1796 e la cupola a bulbo. In quest’area sono sparsi alcuni dei più importanti edifici civili, come i palazzi Camardi, Imbesi, Sardo e Saglimbeni.

CASTELSARDO (SARDEGNA)

CASTELSARDO

Arroccato su un grande promontorio affacciato sul mare, Castelsardo con il suo quartiere della Cittadella, o Casteddu – vale a dire il labirinto di stradine contorte dell’antico borgo – offre una visione di gran fascino. Infatti, da qualsiasi prospettiva lo si guardi – escludendo dalla visuale il quartiere moderno di Pianedda e l’insediamento sul litorale delle Marine – il promontorio di Castelsardo regala vedute da cartolina, in particolare dal Castello, che oggi ospita il Museo dell’Intreccio Mediterraneo ed è sede di convegni e di eventi culturali. Con i suoi innumerevoli scalini e il dedalo di stradine su cui si affacciano le tipiche abitazioni sviluppate in verticale, gli slarghi in pietra e le piazzette, il centro storico conserva l’impianto risalente alla sua fondazione avvenuta nel 1102, oltre 900 anni fa. Tra i monumenti più importanti spicca la cattedrale di Sant’Antonio Abate,patrono della città, visibile dal mare anche da diverse miglia, grazie al suo campanile in maioliche colorate.