Con la scusa di tutelare il paesaggio, per anni si sono coperti gli affari urbanistici e le regole inadeguate per “arginare il fenomeno della corruzione”. È la pesantissima accusa mossa da Alberto Roccella, giurista e amministrativista esperto di diritto urbanistico e costituzionale, ex docente delle Università di Trento, Pavia e Milano, oggi consulente dei pm, nella relazione sulla commissione paesaggio del Comune di Milano.
Molti membri e presidenti della Commissione indagati o imputati
Per Roccella, la commissione – nata come organo tecnico-consultivo, ma trasformatasi nel vero fulcro decisionale dell’urbanistica milanese – è stata l’elemento che ha permesso la degenerazione dell’urbanistica meneghina. Questa – composta (oggi è azzerata) da architetti e urbanisti nominati direttamente dal sindaco Giuseppe Sala – vede buona parte dei suoi ex membri indagati o imputati di false dichiarazioni sui conflitti d’interesse. A partire dagli ultimi tre presidenti (Giuseppe Marinoni, Marco Prusicki e Paolo Mazzoleni) e dall’ex vicepresidente, Giovanni Oggioni, arrestato a marzo.
Per Roccella “la spiegazione più plausibile è che vi sia stata già nel 2014 (anno del nuovo regolamento edilizio, ndr) e sia proseguita finora una precisa volontà politica di orientare l’opinione pubblica, occultando sotto la nobile veste del paesaggio lo svolgimento delle funzioni di rilevantissimo impatto, anche economico, in materia di urbanistica e edilizia”. Funzioni che la commissione non avrebbe dovuto avere.
Regole inadeguate a prevenire la corruzione
L’attuale “disciplina” aggiunge poi è del tutto “inadeguata” ad “arginare il fenomeno della corruzione”, perché ormai soggetta a una patologica situazione di “conflitto di interessi” degli architetti che la compongono. A causa del mancato divieto di “svolgere incarichi professionali di progettazione edilizia nell’ambito del Comune”, spiega, “i commissari si trovano i rapporti economico-finanziari con gli operatori e i fondi immobiliari che in seguito si rivolgono alla commissione per la valutazione dei progetti stessi”.
Per il consulente, infine, nella “notizia” che venne pubblicata sul sito del Comune di Milano il 17 dicembre 2024 “in occasione del rinnovo” della Commissione paesaggio, venne omessa “la menzione delle rilevantissime funzioni in materia edilizia e urbanistica della Commissione”. In pratica, per Roccella, palazzo Marino mentì.