Ursula colpisce ancora: big bang da 6.800 miliardi in armi

La cifra sarà raggiunta nel 2035. Il commissario Ue Kubilius: anche i 300 miliardi di fondi non spesi del Pnrr potranno andare alla Difesa

Ursula colpisce ancora: big bang da 6.800 miliardi in armi

Fa paura il piano della Difesa presentato dalla Commissione europea di Ursula von der Leyen, nonostante i cambi di nome abbiano provato a renderlo più rassicurante. Si era partiti col militaresco RearmEU da 800 miliardi. Dopo le critiche però, la Commissione prima ha partorito il ben più tranquillizzante programma di prestiti Safe, poi ha rimpacchettato l’intera operazione con il termine ‘Prontezza 2030’. Adesso l’ennesima acrobazia: l’etichetta è “Preserving Peace – Readiness Roadmap 2030”.

La roadmap Ue per la Difesa è sempre più pesante

Ma la sostanza è sempre più pesante. Bruxelles ha presentato la sua roadmap sulla difesa con l’obiettivo di aiutare i 27 a chiudere i gap entro il 2030. E c’è da far tremare vene e polsi. “Per farlo l’Europa si deve muovere ora”, esordisce la comunicazione congiunta. Il documento propone 4 progetti d’importanza strategica (“flagship”), tra cui il cosiddetto muro anti-drone, nonché l’istituzione di coalizioni tra i Paesi, con una capitale a fare da guida, intorno a nove capacità definite come prioritarie (ad esempio missili e le munizioni). La roadmap propone tempi di attuazione stringenti, quote per gli appalti congiunti e un ruolo guida per l’Agenzia della Difesa.

Un bing bang da 6.800 miliardi di euro entro il 2035

Un vero big bang lo definisce il commissario Ue, Andrius Kubilius. Nel complesso “noi europei investiremo, entro il 2035, circa 6.800 miliardi di euro nella difesa, di cui il 50% per quella effettiva: un vero big bang nel finanziamento della difesa”. Il piano richiederà “tutte le fonti di finanziamento disponibili a livello nazionale e Ue”, ha spiegato, precisando che la spesa “si baserà principalmente sui bilanci nazionali” che stanzieranno risorse “100 volte maggiori” rispetto a quelle Ue, per “centrare i target di capacità Nato”.

La cifra di 6.800 miliardi di euro indicata dal commissario Ue deriva da una proiezione cumulativa delle spese militari europee tra il 2025 e il 2035. La base di partenza sono i bilanci nazionali della difesa previsti per il 2025, pari a circa 392 miliardi l’anno: moltiplicati per dieci anni, equivalgono a 3.920 miliardi. A questa somma si aggiunge la crescita di spesa necessaria per raggiungere entro il 2035 il nuovo obiettivo Nato del 3,5% del Pil, stimata in 288 miliardi di euro in più ogni anno per dieci anni, cioè altri 2.880 miliardi.

I 300 miliardi di fondi non spesi del Pnrr potranno andare alla Difesa

Kubilius ha anche spiegato che ci sono “300 miliardi di fondi non spesi” dal programma Next Generation EU, di cui 100 miliardi in sussidi, e questi fondi potranno essere usati per i progetti indicati dalla roadmap Ue.