Ustica, sette documenti della Difesa non sono stati ancora declassificati

Il ministero della Difesa ha fatto sapere che tutti i documenti inerenti la Strage di Ustica sono stati declassificati.

Ustica, sette documenti della Difesa non sono stati ancora declassificati

Tutti i documenti del ministero della Difesa riguardanti la strage di Ustica del 27 giugno 1980 (81 morti) sono stati declassificati e versati all’Archivio di Stato, ad eccezione di 18: 11 sono stati consegnati alla procura di Roma il 28 settembre 2020, “onde riceverne il nulla osta di competenza, a premessa del versamento” presso lo stesso Archivio. Mentre per i rimanenti 7 documenti lo stesso ministero della Difesa è “in attesa del nulla osta da parte degli enti originatori”, “richiesta più volta reiterata, a partire dal 2015, per ottenere l’autorizzazione alla declassificazione e al loro relativo versamento”.

Il ministero della Difesa ha fatto sapere che tutti i documenti inerenti la Strage di Ustica sono stati declassificati

In merito a quanto dichiarato oggi a Repubblica dall’ex maresciallo dell’Aeronautica Militare, Giuseppe Dioguardi, il ministero della Difesa, dopo anni di silenzio sul caso del Dc9 Itavia precipitato al largo di Ustica nel giugno 1980, ha fatto sapere con una nota che “tutti i documenti, di qualsiasi argomento, inerenti la Strage di Ustica”, in ottemperanza alla direttiva Renzi, sulla declassifica e il versamento straordinario di documenti all’Archivio centrale dello Stato, “sono stati declassificati e versati presso l’Archivio centrale dello Stato”.

“A seguito della Direttiva qui citata – scrive ancora la Difesa -, è stata condotta, nel 2014, una ricognizione degli archivi della Segreteria Speciale del Gabinetto del Ministero della Difesa, dove sono stati rinvenuti 1967 (millenovecentosessantasette) atti riferiti alla vicenda di Ustica. Documenti che sono stati tutti già versati, nel periodo 2015-2016, ad eccezione di soli 18 documenti”.

Sette documenti della Difesa non sono stati ancora declassificati

“Undici di questi documenti (in originale e in copia digitale) – precisa ancora il ministero della Difesa – sono stati consegnati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, in data 28/09/2020, onde riceverne il nulla osta di competenza, a premessa del versamento presso il medesimo Archivio centrale di Stato. Per i rimanenti 7 documenti si è in attesa del nulla osta, richiesta più volta reiterata, a partire dal 2015, per ottenere l’autorizzazione alla declassificazione e al loro relativo versamento”.

Successivamente, nel corso del 2022, a seguito della ricognizione dell’Archivio Lagorio “è stato rinvenuto un unico documento ‘non classificato’ riferito alla vicenda in questione. Tale documento, che riporta una situazione a caldo dell’evento, redatta a favore del Capo di Gabinetto del tempo, è in fase di versamento, che sarà effettuato alla prima data utile”.

Il ministero della Difesa precisa, inoltre, che sono tuttora in corso “continue interlocuzioni con la Procura della Repubblica di Roma in merito allo stato delle valutazioni sui documenti dati in consegna e in attesa della loro restituzione”. Su tutti i documenti in questione, infatti, non è opponibile il segreto verso le richieste della magistratura, essendo inerenti una strage. 

“C’è una relazione del Sismi con due versioni sulla strage”

Nell’intervista rilasciata a Repubblica, l’ex maresciallo dell’Am, Dioguardi, sostiene di aver visionato due dossier del Sismi, il Servizio segreto militare, riguardanti il caso Ustica, con due versioni diverse dei fatti. Il sottufficiale rivela, inoltre, di aver distrutto documenti riservati, ma senza riferire al quotidiano se riguardavano o meno la vicenda del Dc9 Itavia.