“Fino a venerdì 11 aprile sicuramente saremo zona rossa, ma penso che lo saremo per tutta la settimana di Pasqua, tenendo conto che sarà praticamente rosso tutto il Paese”. Parola del presidente della Lombardia, Attilio Fontana. “Mi auguro che, finito il periodo delle vacanze pasquali, si possa ricominciare a respirare – aggiunge -. Tutti i dati come sempre vengono comunicati alla fine della settimana. Certi dati stanno sicuramente migliorando, l’Rt si è abbassato in maniera molto considerevole. Abbiamo ancora un po’ di valutazioni negative legate all’occupazione degli ospedali e delle terapie intensive”, ha sottolineato.
Effettivamente la situazione in Lombardia non si può dire che sia delle migliori. Perfino il generalissimo, Francesco Paolo Figliuolo (nella foto), commissario straordinario all’emergenza Covid, in visita ad alcuni hub della Regione ha detto “in Lombardia non va tutto bene, bisogna migliorare”. Da giovedì, ha precisato, prenderà il via il sistema di Poste italiane per la prenotazione dei vaccini. Ma il primo degli impegni lombardi sta proprio nell’hub vaccinale visitato da Figliuolo che dovrà garantire 5.500 vaccinazioni al giorno.
“La campagna vaccinale massiva in Lombardia inizierà il 13 o il 14 aprile” ha annunciato Fontana. “Il portale di Poste partirà nei primi giorni di aprile – ha aggiunto il governatore -. La vaccinazione massiva inizierà quando avremo a disposizione il portale di Poste Italiane, gli hub vaccinali previsti e, naturalmente, un numero di vaccini congruo”. Ma di passi falsi negli ultimi tempi la regione Lombardia non ne ha fatti pochi. Lunedì scorso la vicepresidente della Regione con delega alla sanità, Letizia Moratti, aveva annunciato la convocazione di tutti gli ultra 80enni che avevano lasciato il numero di cellulare.
Ma le segnalazioni di anziani rimasti senza appuntamento sono numerose. “Sono stati inviati 115mila sms di appuntamento agli over 80 lombardi che ancora devono ricevere la prima dose di vaccino anti Covid” aveva annunciato la Moratti. Ennesimo annuncio a cui non sono seguiti i fatti, con l’unico effetto di aggiungere ulteriori preoccupazioni a chi di preoccupazioni ne ha già molte. Le reazioni non si sono fatte attendere. Centinaia di email stanno arrivando alla consigliera regionale Elisabetta Strada, lista Lombardi Civici Europeisti, che ha scritto un post su Facebook per raccogliere segnalazioni di over 80 rimasti ancora senza convocazione, nonostante gli annunci della Moratti.
“Al momento mi sono arrivate 1.683 email e ne arrivano di continuo”, dice Strada. “Stiamo raccogliendo tutti i messaggi e compilando un file excel – dice Strada – Li invierò a Moratti, Bertolaso, al direttore generale Welfare Pavesi e ai direttori delle Ats competenti con i dati dei ‘dimenticati’. Non so veramente cos’altro fare per mettermi a disposizione della Regione per far sì che tutti gli over 80 lombardi vengano vaccinati”.
Nella seduta del consiglio regionale, lei e gli altri consiglieri di opposizione hanno protestato offrendosi provocatoriamente come volontari per fare le telefonate agli anziani senza appuntamento. Ma ad ascoltarli sui banchi riservati alla giunta non c’erano né Moratti, né il governatore Fontana. Eppure era stato loro chiesto di riferire in Aula sul caos vaccini e sull’azzeramento del cda di Aria deciso settimana scorsa. La consigliera Strada, a nome di tutte le opposizioni, ha duramente criticato le dichiarazioni dell’assessore Moratti.
Ma come se non bastasse l’assessore con delega alla sanità prosegue sulla linea dei grandi annunci: “Il piano vaccinale massivo della Regione Lombardia verrà presentato nei prossimi giorni. Si tratta – ha spiegato – di un Piano misto, che consentirà di arrivare a regime a 140mila vaccinazioni nei centri massivi e più 30mila vaccinazioni che potremo fare negli ospedali, nelle aziende, con i medici di medicina generale e nelle farmacie.
Ieri – ha osservato dopo il tour in tre hub vaccinali lombardi del Commissario straordinario per l’emergenza Covid Figliuolo e il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio (nella foto) – “era importante allinearci con il governo. Proseguiamo con l’obiettivo di arrivare rapidamente ad utilizzare nella maniera più efficiente questi centri massivi di vaccinazione”. Per tutta risposta dopo Cremona, Monza e Como che hanno subito uno stop nelle vaccinazione a causa di una scarsa organizzazione con gli utenti, è la volta di Verano Brianza, dove per due giorni e mezzo è rimasto chiuso il centro per le vaccinazioni.
Il motivo? Non certo la carenza di vaccini. Piuttosto, ancora una volta, la mancanza dei nomi di chi doveva riceverli. “Facevamo dalle 400 alle 600 somministrazioni al giorno – ha spiegato il sindaco del Comune brianzolo Massimiliano Chiolo – ma abbiamo dovuto chiudere le porte, perché dalla Regione non sono arrivate le liste con i pazienti da vaccinare. Sono senza parole”.