Dopo le polemiche per l’azzeramento dei membri del Nitag e le dichiarazioni di Matteo Salvini (“avere dubbi sull’obbligo dei vaccini è buon senso”), la Lega torna a cavalcare un suo vecchio cavallo di battaglia: l’abolizione dell’obbligo vaccinale. A rilanciare la proposta, il senatore Claudio Borghi, già autore di un emendamento in tal senso al decreto liste di attesa nel 2024.
Borghi sommerso dalle polemiche smentisce sé stesso
Non una grandissima idea, tanto che lo stesso Borghi nel pomeriggio di ieri è stato costretto a smentire sé stesso: “Che la Lega sia stata e sia contro la legge Lorenzin non è una novità di oggi. Nel 2017 siamo stati l’unico partito a votare contro l’obbligo vaccinale in Parlamento”, ha dichiarato l’economista prestato al ramo sanità.
La palla sui vaccini alzata a Fratelli d’Italia
“L’anno scorso avevo presentato un emendamento al primo provvedimento possibile, dopo aver preso un impegno con moltissime associazioni che si battono per la libertà di scelta sui vaccini”, ha spiegato Borghi. “Poi quell’emendamento fu dichiarato inammissibile e la questione si è chiusa. Ora non ripresenterò alcun emendamento simile e aspetto che gli amici alleati di Fratelli d’Italia, visto che da Forza Italia su questo tema mi aspetto ben poco, decidano di prendere in mano il tema. A quel punto saremo ben felici di aprire una discussione e un confronto sull’obbligo vaccinale e sulla legge Lorenzin”, ha concluso.
Una polemica che ha sullo sfondo il derby per il ministero della Salute
Caso chiuso? Neanche per sogno, visto che in gioco, oltre alla salute pubblica, c’è lo scontro tutto interno alla maggioranza sulla poltrona del ministro della Salute, Orazio Schillaci, per molti “a termine”. E così a bollare l’invito di Borghi come una fantasia è stata subito una parte di Fratelli d’Italia: “Crediamo nei vaccini e nel ruolo della scienza e della medicina. Anzi abbiamo riaffermato in molti contesti il ruolo della scienza e della tecnologia in questo Paese e continueremo a farlo” s’è affrettato a dichiarare il ministro delle Imprese, Adolfo Urso.
“FdI è sempre stata per i vaccini e per la scienza”, ha aggiunto Fabio Rampelli. Ma l’altra parte del partito di Giorgia Meloni è rimasta in silenzio. Sui vaccini “la nostra posizione è sempre la stessa: noi di Forza Italia non chiediamo poltrone, ma vogliamo che in materia di scienza si adottino criteri scientifici, non opinioni”, ha invece detto Antonio Tajani, facendo esplicito riferimento alla guerra per il vertice del ministero.
Braga: “Salvini strizza l’occhio ai no vax e vuole regolare conti interni al governo”
Naturalmente l’opposizione è andata a nozze con la sparata di Borghi: “Dopo gli attacchi a Schillaci, oggi la proposta di abolire l’obbligo vaccinale per i bambini. La Lega di Salvini non si fa scrupolo di negare i dati della scienza e il buon senso pur di pescare qualche consenso tra i no vax e regolare i conti con i suoi alleati di governo. A farne le spese è ancora una volta la salute delle persone, a partire dai più fragili. Basta con questa propaganda irresponsabile”, attacca la capogruppo Pd alla Camera, Chiara Braga.
“Non bastava l’imbarazzante composizione del comitato Nitag da parte del ministro della Salute, che aveva provocato la sollevazione del mondo scientifico italiano fino all’azzeramento dello stesso comitato. Ora la Lega ci riprova: Salvini alza le barricate anti-Vaccini con una legge per eliminare l’obbligo vaccinale”, aggiunge Beatrice Lorenzin (Pd). “È l’ennesima prova – continua Lorenzin – che una larga parte della maggioranza non esita a rivendicare posizioni ideologiche antiscientifiche, con derive facilmente immaginabili per la sanità pubblica e, in particolare, per la protezione dai virus di bambini e adolescenti, così come della popolazione adulta più vulnerabile non immunizzata”.
Bassetti: “In Italia 1 bimbo su 5 non è vaccinato contro la meningite”
E sulla questione è intervenuto anche l’immunologo Matteo Bassetti che su X scrive: “In questa estate bollente per le politiche vaccinali, c’è chi – oggi al governo del Paese – pensa che i bambini non debbano essere vaccinati o che a decidere per loro siano i genitori e non i medici e i pediatri. Poveri bambini e povera Italia“.
Bassetti ha anche portato l’esempio della meningite per evidenziare i rischi di alcune malattie infettive, partendo dal caso di un bimbo di due anni morto pochi giorni fa all’ospedale ferrarese Sant’Anna di Cona. “La maggior parte delle malattie meningococciche nell’uomo è dovuta ai sierotipi A, B, C, W135 e Y e per questi sono disponibili tre tipi di vaccini. Purtroppo in Italia la copertura vaccinale nel 2021 è stata dell’80% per il vaccino contro il B, del 73% contro il C, e del 54% per i vaccini contro i sierotipi A, C, W, Y. Quindi in Italia, più di un bambino su 5 non è vaccinato per la meningite“, ha spiegato.