Le Regioni chiedono al Governo un confronto urgente sui vaccini. Bonaccini: “Il comportamento delle multinazionali è vergognoso”

Bonaccini: "Condividiamo l'esigenza di velocizzare al massimo la campagna, a cominciare da una maggiore e certa disponibilità di vaccini".

Le Regioni chiedono al Governo un confronto urgente sui vaccini. Bonaccini: “Il comportamento delle multinazionali è vergognoso”

“Le Regioni chiedono un confronto urgente con il Governo sull’andamento della campagna vaccinale”. È quanto ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Stefano Bonaccini. “Condividiamo e sosteniamo l’esigenza di velocizzare al massimo la campagna vaccinale – ha aggiunto il governatore emiliano -, a cominciare da una maggiore e certa disponibilità delle dosi”.

“Un cambiamento di passo si deve realizzare – ha detto ancora il presidente della Conferenza delle Regioni -, ma devono farlo insieme Governo e Regioni. Per questo chiediamo un incontro urgente con l’Esecutivo, pronti a un confronto a 360 gradi su ogni esigenza per individuare tutti i percorsi possibili per garantire al meglio il rispetto dei tempi e il raggiungimento degli obiettivi prefissati”

“Ho inviato una lettera al presidente del Consiglio Mario Draghi – ha detto ancora Bonaccini -, perché possa aver luogo nel più breve tempo possibile un incontro con il Governo che permetta da un lato di fare il punto sulla campagna vaccinale, dall’altro di esaminare nel dettaglio le priorità del Pnrr che il Governo si appresta a presentare alla Commissione europea, verificando ogni sinergia possibile con le Regioni”.

“Il comportamento delle multinazionali è stato vergognoso – ha poi detto sempre Bonaccini intervenendo a Omnibus -: hanno sottoscritto un contratto con l’Ue per fornire i vaccini ma fino ad oggi sono arrivati tagli. Se ci sono dei contratti vanno rispettati e in questo Draghi è esemplare: bisogna fare la voce dura e ottenere ciò che ci spetta”.

“Ieri – ha aggiunto il presidente della Conferenza delle Regioni – in Emilia-Romagna abbiamo completato 20 mila vaccinazioni, ma ne potremmo fare molte di più. Non ci manca l’organizzazione, ci sono mancate le dosi. Al Governo dico di fare in modo che quello che è successo non capiti mai più ed è anche giusto che, pur evitando generalizzazioni, il Governo pretenda che le regioni facciano le cose al meglio e il prima possibile”.

Sulle vaccinazioni, ha insistito Bonaccini, si gioca una fetta importante di futuro. “Se entro la fine dell’estate arriveranno, come previsto, 50 milioni di dosi tra aprile e giugno e 80 milioni tra luglio e settembre, avremo la possibilità di vaccinare praticamente tutti gli italiani. Se così sarà, andremo verso ottobre senza bisogno di chiudere mai più nulla, che sarebbe molto importante visto che abbiamo delle categorie che sono allo stremo”.

E proprio l’Emilia-Romagna, ha annunciato Bonaccini dalla sua pagina Facebook, è pronta ad assumere gli specializzandi di medicina per la campagna vaccinale. E sarà la prima Regione in Italia a farlo. “A partire da quelli del primo anno di corso – ha spiegato il governatore -, in Emilia-Romagna potranno fare la loro parte per combattere il virus, con un impegno orario definito per non intaccare la parte formativa. Saranno operativi in ogni fase: anamnesi clinica, preparazione e somministrazione del vaccino, supervisione dei soggetti vaccinati. Mettiamo in campo tutte le forze e le risorse per essere pronti alle accelerazioni previste nel piano nazionale. Sono ragazzi e ragazze, dottori e dottoresse preparati: daranno anche loro una mano importante”.