Varato il decreto Ristori. Gli aiuti a imprese e famiglie arriveranno in meno di dieci giorni. Pronti 5,4 miliardi con indennizzi fino a 4 volte maggiori del dl Rilancio. Cig prorogata e Imu cancellata a dicembre

Come promesso dal premier Giuseppe Conte, il decreto Ristori è stato approvato dal Consiglio dei ministri in tempi record. Ieri pomeriggio dunque, dopo l’incontro in videoconferenza con le categorie penalizzate dal nuovo Dpcm, il provvedimento – che vale 5, 4 miliardi di indebitamento netto- ha avuto il via libera e in serata è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale. Come annunciato lunedì dal ministro dell’economia Roberto Gualtieri e dai suoi vice Castelli e Misiani, gli aiuti a fondo perduto previsti dal provvedimento avranno un importo pari al 100% e fino al 400% della perdita subita, saranno parametrati a quanto incassato già in primavera dopo il primo lockdown con il decreto Rilancio e arriveranno entro il 15 novembre.

Vediamo nel dettaglio: Attività chiuse dalle 18 (come bar, pasticcerie o gelaterie): contributo a fondo perduto al 100% così cone per taxi e Ncc; ristoro al 150% per le attività aperte a pranzo e che la sera possono lavorare con il servizio di asporto (ristoranti e pizzerie, ad esempio) ma anche alberghi, affittacamere, case vacanze, ostelli della gioventù; ristoro al 200% per le attività costrette alla chiusura totale (cinema, teatri, palestre, centri benessere, termali); ristoro al 400% per le attività già chiuse prima del Dpcm del 25 ottobre (come le discoteche e i night club). La gestione della misura resta in capo all’Agenzia delle entrate ed interesserà una platea di 300-350 mila le partite Iva, che non sono comunque le uniche destinatarie dei fondi stanziati, come annuncia su la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo: “Per tutte le imprese abbiamo garantito altre 6 settimane di cassa integrazione Covid-19 utilizzabili dal 16 novembre al 31 gennaio 2021 o, in alternativa, ulteriori 4 settimane di esonero contributivo. Al contempo, proroghiamo il blocco dei licenziamenti fino al 31 gennaio”.

Il decreto Ristori conferma la proroga del Rem (reddito di emeregnza)erogato dall’Inps, come annunciato da Conte e dalla stessa Catalfo, per un importo compreso tra i 400 e gli 800 euro. Sale quindi ad un totale di 4 mensilità. Da parte sua, il minsitro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini, assicura che vi saranno “Ristoro immediato per i teatri e i cinema chiusi dal dpcm della scorsa settimana, 1.000 euro per tutti i lavoratori autonomi e intermittenti dello spettacolo, proroga della cassa integrazione e indennita’ speciali per i settori del turismo: è di oltre in miliardo di euro il pacchetto di misure approvato questa sera per i settori della cultura e del turismo”.

Vengono rifinanziati: il Fondo emergenze cinema e spettacolo con 100 milioni di euro, il Fondo emergenze imprese e istituzioni culturali con 50 milioni di euro, oltre 400 milioni di euro verranno indirizzati a un contributo a fondo perduto per le strutture ricettive e gli stabilimenti termali e 400 milioni al Fondo emergenze agenzie di viaggio, tour operator e guide turistiche”. Per il mese di novembre è inoltre prevista un’indennità di 800 euro per i lavoratori del settore sport, sia delle società che delle associazioni sportive dilettantistiche. Sarà di tre mesi (non due, come annunciato inizialmente), fino a dicembre 2020, la proroga del credito d’imposta sugli affitti pari al 60% del canone di locazione, riconosciuto anche alle partite Iva con volume d’affari superiore ai 5 milioni di euro e resta la possibilità di cedere il bonus riconosciuto al proprietario dell’immobile commerciale, in cambio di uno sconto di pari importo sull’importo del canone dovuto.

Cancellata la seconda rata dell’Imu prevista per dicembre. La cassa integrazione e il bonus per autonomi e professionisti saranno finanziati grazie alla prima tranche (pari a 10 miliardi) di risorse del Fondo Ue Sure, creato per finanziare i programmi di sostegno all’occupazione dei Paesi colpiti dalla crisi. A firmare il bonifico arrivato ieri mattina è stata Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea: una volta completato il programma (31 dicembre 2022), l’Italia – maggior beneficiario questi interventi (e di tutto il resto degli aiuti stanziati da Bruxelles) – riceverà in totale 27,4 miliardi. Si tratta di prestiti a tasso zero o quasi e consentiranno un risparmio di 5,5 miliardi di interessi nei 15 anni di durata del finanziamento.