Via al piano socio-sanitario: da Bertolaso & C. solo un libro dei sogni

Il piano socio-sanitario per la Regione Lombardia di Bertolaso rischia di restare solamente un libro dei sogni.

Via al piano socio-sanitario: da Bertolaso & C. solo un libro dei sogni

A due mesi di distanza dalla presentazione a porte chiuse agli stakeholder, l’assessore regionale al Welfare di Regione Lombardia, Guido Bertolaso, giovedì ha illustrato alle Commissioni Sanità e Sostenibilità Sociale del Consiglio regionale, riunite in seduta congiunta, il Piano Socio Sanitario Regionale 2023-2027.

“Individuare una prospettiva sui prossimi 20 anni”, le parole di Bertolaso, “è il vero problema, non solo della Regione ma di tutto il Paese. Sappiamo che ci sarà un continuo e progressivo invecchiamento della popolazione e dobbiamo fare in modo che le persone abbiano il minor numero di problemi sanitari possibile. Solamente garantendo stili di vita corretti, possiamo andare a diminuire le spese sanitarie e contemporaneamente continuare a garantire assistenza di qualità eccellente alle categorie più fragili. La chiave è la prevenzione”.

Per Bertolaso “i punti di forza della Lombardia sono quelli di poter contare su una struttura sanitaria regionale che è tra le più avanzate e più efficienti del Paese e su un personale sanitario di primo livello competente, impegnato e appassionato. I problemi li conosciamo bene, li stiamo affrontando e, ne sono convinto, li risolveremo”, ha concluso l’assessore.

I buoni propositi di Bertolaso rischiano di restare lettera morta

“Buoni propositi che rischiano di restare sulla carta se non si invertono le scelte fatte fino ad oggi”, dice il capogruppo del Pd in consiglio regionale Pierfrancesco Majorino. “Il Piano”, afferma Majorino, “è ambizioso e pieno di buoni propositi, ma rischia di restare una dichiarazione d’intenti se la giunta Fontana non invertirà le scelte fatte fino ad oggi, innanzitutto sulla sanità privata e se non si adopererà per risolvere le pesanti criticità del sistema, a partire dalle liste d’attesa, che continuano a essere ignorate. Essenziale sarà, tra l’altro, cancellare da subito i tagli ai sussidi dei disabili e lavorare per migliorare i servizi per la salute mentale e le dipendenze”.

“Per quanto riguarda l’approvazione del nuovo Piano sociosanitario regionale, la prima cosa che chiediamo è la condivisione sul metodo, rispetto a un percorso che riteniamo debba essere condiviso”, dice Nicola Di Marco (Capogruppo M5s Lombardia). Che aggiunge: “In Lombardia l’invecchiamento progressivo della popolazione è un tema di cui non si può tenere conto, per programmare i servizi del futuro. Così come occorre capire come strutturare la presenza delle RSA e che ruolo potrà avere il pubblico, oggi marginalizzato”.

L’esponente Cinque Stelle poi avverte: “Il centrodestra non comprima i tempi di discussione e non commetta gli errori commesso con la riforma Fontana-Moratti, i cui disastri sono oggi tangibili sul territorio dove mancano servizi e medici e dove le Case della comunità si sono rivelate per la speculazione elettorale che erano”.

“Oggi l’Assessore Bertolaso si rivolge ai cittadini che si recano in Pronto Soccorso a causa dell’influenza”, conclude Di Marco, “omettendo di dire che, se ciò accade, è per via dell’incapacità di questa Giunta di strutturare una rete di medicina territoriale in grado di assolvere a quel tipo di assistenza”.