Senza alcun colpo di scena, il Senato ha approvato in via definitiva il ddl sulla Corte dei Conti, confermando il testo già licenziato dalla Camera. Il provvedimento, una volta pubblicato in Gazzetta Ufficiale, sarà legge. Dati alla mano i sì a favore del ddl sono stati 93, i no 51, gli astenuti 5.
Si tratta di un testo che ha spaccato in due il Parlamento, con la maggioranza decisa a portarlo avanti e le opposizioni che si sono opposte con grande forza anche perché tra le altre misure presenti nel ddl viene reso strutturale lo scudo erariale introdotto durante il Covid nel 2020 e finora prorogato fino a tutto il 2025.
Via libera definitivo del Senato al ddl sulla Corte dei Conti. Esulta il centrodestra
“Oggi compiamo un altro passo per rendere questo Paese più moderno, efficiente e meno ingabbiato dalle sbarre di eccessivi controlli e dalla burocrazia. Alleggeriamo il peso di troppe responsabilità sulle spalle di chi amministra la cosa pubblica, come avevamo già cominciato a fare attraverso l’eliminazione dell’abuso d’ufficio”. A dirlo è la senatrice di Forza Italia e vice presidente del Senato, Licia Ronzulli.
“Con la riforma della Corte dei Conti, approvata oggi in Senato, rendiamo il sistema più equo, i controlli sempre severi ma finalmente giusti e non penalizzanti, o basati sul semplice sospetto, per eliminare la paura di firma dei nostri amministratori, che non rischieranno più di pagare tutto di tasca propria, in caso di eventuali errori. Ma soprattutto, grazie al lavoro del sottosegretario Mantovano, rendiamo più omogeneo, chiaro e semplificato l’ambito d’intervento della magistratura contabile, in nome di un’Italia sempre più orientata verso la modernità” ha concluso Ronzulli.
Opposizioni furiose
Di tutt’altro avviso le opposizioni che hanno fortemente criticato il ddl. “Con questa legge passeremo dalla paura della firma alla paura che i dirigenti firmino, visto che sullo spreco di denaro pubblico e sul danno erariale non ci saranno più controlli efficaci e sanzioni adeguate. Alla fine, di fronte agli sprechi, a pagare saranno i cittadini. Una delle varie conseguenze nefaste di questa legge è che la Corte dei Conti sarà oberata da richieste, perché attraverso il parere preventivo ci si potrà mettere al riparo da un’eventuale azione di responsabilità. Senza prevedere un incremento dell’organico, cosa che il governo Meloni si guarda bene dal fare, ciò vuol dire che passeremo al silenzio/assenso di default”.
Lo ha detto la senatrice M5S Elena Sironi nella discussione generale sulla proposta di legge sulla Corte dei Conti, secondo cui tutto ciò “è gravissimo, perché questo meccanismo impedisce poi l’eventuale condanna per mala gestio. Più silenzio/assenso per tutti, direbbe Cetto Laqualunque. Inaccettabile anche la disposizione sul limite quantitativo in sede di condanna per danno erariale”.
Sirioni (M5S): “Questa norma è essa stessa un danno erariale”
“Prendiamo il caso dello scandalo urbanistica a Milano: cosa succederà nel caso in cui venissero condannati gli amministratori, i funzionari, i dirigenti per colpa grave? Qulora nei giudizi civili fossero condannati, questo avverrebbe in solido con l’ente comunale; il Comune di Milano pagherebbe e poi subito dopo farebbe ricorso alla Corte dei Conti, perché venga chiarito se sussiste il dolo o la colpa grave. Se anche la Corte dei Conti dovesse un giorno individuare la responsabilità degli amministratori, dei dirigenti, dei funzionari e dei politici, il responsabile pagherebbe il 30% di quanto dovuto ai cittadini”.
“Il restante 70% se lo troverebbero sul gobbo i cittadini. Ma stiamo scherzando? Ma ci pensate quando fate le norme? Lo Stato si pesta i piedi da solo sforbiciando del 70% il pagamento del danno erariale nonostante le polizze assicurative sottoscritte dai dipendenti pubblici coprano fino a importi massimi ben superiori. E’ una follia: si fa lo sconto alle assicurazioni, si stabilisce che il danno arrecato alla collettività si rottama del 70%. Questa norma è essa stessa un danno erariale” ha concluso la pentastellata.