Beppe Grillo in un video difende il figlio accusato di stupro. “Non ha fatto nulla, vado io in galera arrestate me”

Beppe Grillo ha pubblicato in un video sui suoi canali social in cui difende il figlio accusato di stupro insieme ad alcuni suoi amici.

Beppe Grillo in un video difende il figlio accusato di stupro. “Non ha fatto nulla, vado io in galera arrestate me”

“Mio figlio è su tutti i giornali come uno stupratore seriale insieme ad altri tre ragazzi. Voglio chiedervi, voglio una spiegazione sul perché un gruppo di stupratori seriali, compreso mio figlio, non sono stati arrestati. Perché non li avete arrestati?”. È quanto afferma Beppe Grillo in un video postato sui suoi canali social a proposito della vicenda giudiziaria che coinvolge il figlio, Ciro.

“La legge dice che gli stupratori vengono presi e messi in galera – ha aggiunto il comico e fondatore del Movimento cinque stelle – , interrogati in galera o ai domiciliari. Sono lasciati liberi per due anni… Perché non li avete arrestati subito? Ormai sono due anni – aggiunge ancora Grillo -, sono stufo. Se dovete arrestare mio figlio, perché non ha fatto niente, allora arrestate anche me perché ci vado io in galera”.

“Sono e siamo umanamente vicini a Beppe Grillo – ha scritto su Facebook il capo politico reggente del Movimento 5 stelle, Vito Crimi -, un uomo e un padre che sta vivendo un dramma che non è augurabile a nessuno. Abbiamo fiducia nel lavoro della magistratura, che accerterà la verità. Quando si ha a che fare con la vita delle persone, con vicende di una tale delicatezza, è più che mai opportuno che i fatti vengano trattati dai media evitando conclusioni affrettate e la ricerca di sensazionalismi”. “Da Grillo garantismo a giorni alterni. Il sabato Salvini è colpevole, il lunedì  suo figlio è innocente” ha commentato su Twitter il segretario della Lega, Matteo Salvini.

Il figlio di Grillo, Ciro, è stato accusato di stupro insieme a tre amici dopo una serata nella discoteca di Porto Cervo Billionaire di Flavio Briatore. La vicenda, che risale al luglio 2019, coinvolge due studentesse milanesi, una delle quali, all’epoca dei fatti 19enne, denunciò di aver subito uno stupro di gruppo dopo aver bevuto alcol. La posizione dei quattro giovani, sentiti nei giorni scorsi dalla Procura di Tempio Pausania nei giorni scorsi, è ancora al vaglio dei pm. Secondo i legati dei quattro ragazzi non vi fu violenza perché i rapporti sessuali furono consenzienti.