Vitalizi, per la casta la pacchia è finita. Ecco la proposta di Fico per spazzare via 1.338 assegni erogati dalla Camera agli ex parlamentari. Che minacciano una class action: “Chiederemo i danni”

Vitalizi verso l'addio. Per la casta la pacchia è finita. Ecco la proposta di Fico per spazzare via 1.338 assegni erogati dalla Camera agli ex parlamentari

Un taglio di oltre 1300 assegni, con un risparmio di 40 milioni di euro all’anno. È quanto prevede la delibera sui vitalizi a prima firma Roberto Fico presentata oggi all’ufficio di presidenza della Camera.

Il testo illustrato dal presidente di Montecitorio prevede anche una soglia minima di 980 euro al mese per gli assegni. La delibera entrerebbe in vigore dall’1 novembre 2018, e il termine per la presentazione emendamenti è giovedì 5 luglio.

“La proposta che ho presentato prevede il ricalcolo secondo il metodo contributivo dell’attuale sistema di assegni erogati dalla Camera agli ex parlamentari. Parliamo di 1338 vitalizi che saranno tagliati: per la maggioranza dei casi dal 40 al 60%”, scrive Fico su Facebook.

“Per costruire questa proposta abbiamo collaborato con Inps e Istat, in modo da definire il ricalcolo secondo il metodo contributivo nel modo più preciso: gli ex parlamentari riceveranno quanto hanno versato. In questo modo eliminiamo un’ingiustizia. Non solo, dal ricalcolo dei vitalizi potremo risparmiare circa 40 milioni di euro all’anno. Significa 200 milioni di euro a legislatura – prosegue il presidente della Camera -. Con la riunione di oggi la delibera è stata incardinata. Si procederà adesso all’esame da parte dei membri dell’ufficio di presidenza che potranno presentare proposte di modifica entro il prossimo 5 luglio. Poi si passerà alla votazione. Questo è un ulteriore passo per il superamento definitivo dei privilegi. Un lavoro che continueremo a portare avanti anche su altri temi qui a Montecitorio e su cui vi aggiornerò costantemente”. (ITALPRESS)

Non si è fatta attendere la risposta di alcuni degli ex parlamentari che potrebbero perdere l’annoso privilegio. Che adesso minacciano addirittura un’azione di massa per chiedere i danni qualora il provvedimento dovesse vedere la luce.