Voli di Stato come taxi

di Stefano Sansonetti

Spuntano fuori altri quattro voli di Stato presi dal ministro degli esteri, Federica Mogherini, ma non segnalati all’interno degli elenchi ufficiali pubblicati da palazzo Chigi. Non c’è niente da fare, nonostante leggi e circolari, quello degli “aerei blu” utilizzati dai componenti del governo è un tema che continua a riservare sorprese. A far emergere il “buco” nella lista aggiornata dall’ufficio voli del governo, per ironia della sorte, è la stessa ministra. La quale, rispondendo all’inchiesta in cui La Notizia dell’11 settembre aveva censito 18 voli di Stato della Mogherini, ha fatto inserire sul sito internet della Farnesina un elenco dettagliato dei suoi trasferimenti istituzionali. Peccato che questo, a un’attenta lettura, non corrisponda alla lista di palazzo Chigi. Ma come è possibile?

IL RETROSCENA
Dietro c’è un mezzo pasticcio del governo. Il dato certo è che la Mogherini, tra marzo e settembre del 2014, oltre ad aver fatto 18 voli di Stato “registrati” è salita su altri quattro aerei blu utilizzati dal presidente del consiglio Matteo Renzi. In pratica è stata ospite del premier, senza però che di questi “passaggi” ci sia traccia nell’elenco dell’ufficio di palazzo Chigi. I quattro voli in questione sono ora citati dalla Mogherini che prova a rispondere al nostro giornale. La ministra, naturalmente, non può non confermare i 18 trasferimenti istituzionali, del resto registrati da palazzo Chigi. Cerca semplicemente di giustificare con l’impossibilità di prendere mezzi alternativi l’utilizzo di voli di Stato anche su quelle tratte ampiamente servite dai meno costosi voli di linea. La Notizia aveva parlato di un Bruxelles-Roma di mercoledì 23 luglio (alternative disponibili Alitalia, Iberia, Vueling, British Airways, Brussels Airlines), di un Vienna-Roma di martedì 3 giugno (tra le alternative Alitalia, Meridiana, Austrian e Air Berlin), e di un Roma-Bruxelles di martedì 24 giugno (alternative più o meno identiche al primo caso). A proposito di queste tratte, senza fare alcun riferimento all’ampia scelta di compagnie commerciali e all’ampia possibilità di orari, la Mogherini si limita a precisare che i voli sono stati “richiesti quando si è verificata l’impossibilità di raggiungere le mete o partecipare agli impegni previsti con voli di linea”. Del resto la legge sul punto è rigorosa: i ministri non possono usare aerei blu, se non a seguito di eccezioni debitamente certificate e autorizzate da palazzo Chigi. E qui viene il bello.

IL NODO
Nel “momento” della trasparenza la Mogherini ha inserito nel suo elenco altri quattro voli di Stato, portando il suo totale a 22: uno verso Berlino del 17 marzo 2014, uno destinazione L’Aja del 24 marzo, uno diretto a Strasburgo del 2 luglio e l’ultimo verso il Galles il 2 settembre. Perché di questi ulteriori trasferimenti non c’è traccia negli elenchi di palazzo Chigi? Dal governo fanno sapere che l’inserimento non è stato effettuato perché la Mogherini era “ospite” di Renzi, e i voli del presidente del consiglio non sono soggetti ad autorizzazione. Lo si desume dall’art. 3 del dl 98/2011, il quale testualmente dice che “i voli di stato devono essere limitati al presidente della Repubblica, ai presidenti di Camera e Senato, al presidente del Consiglio dei ministri e al presidente della Corte costituzionale. Eccezioni rispetto a questa regola devono essere specificamente autorizzate”.

LA CONCLUSIONE
Insomma, i quattro voli aggiuntivi della Mogherini non compaiono perché la ministra si è aggregata a Renzi e i trasferimenti del capo del governo sono sottratti alle procedure autorizzative. Sta di fatto che per questa via un qualsiasi ministro può sfuggire agli obblighi di trasparenza per la semplice circostanza di essersi fatto dare un passaggio dal presidente del consiglio. Attenzione: nessuno nega che a quel punto è economico che un ministro si aggreghi al premier. Ma la trasparenza vorrebbe che ogni trasferimento di un ministro venisse “censito”. Anche perché gli aerei di Stato, il cui costo annuo si aggira intorno ai 22 milioni di euro, non possono certo essere usati come taxi.

@SSansonetti